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giovedì, 21 Novembre 2024
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Muore dopo aver inalato la Droga della Risata: Pierpaolo aveva solo 26 anni. Ma cos’è questa sostanza?

La droga che ora sta dilagando tra i giovani, ha ucciso Pierpaolo Morciano nel giorno del suo 26esimo compleanno, mentre stava festeggiando in strada con gli amici vicino alla sua abitazione ad Alessano, in provincia di Lecce

L’ossido di diazoto, più conosciuto come gas esilarante (indicato anche come protossido di azoto) è utilizzato come analgesico e come anestetico in dosi ad alte concentrazioni miscelato all’ossigeno.

E’ la stessa sostanza che, domenica 17 novembre 2024, ha ucciso Pierpaolo Morciano nel giorno del suo 26esimo compleanno. Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri, Pierpaolo stava festeggiando in strada con gli amici vicino alla sua abitazione ad Alessano, in provincia di Lecce, quando ha deciso di inalare il gas da un palloncino, il modo più comune di assumerlo.

A un tratto si è sentito male e la festa si è trasformata in tragedia. Gli amici hanno chiamato subito i soccorsi ma per lui non c’è stato nulla da fare. Il suo cuore ha smesso di battere. Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo come tanti. Era disoccupato, faceva lavori saltuari d’estate nei ristoranti della zona.

Quel gas, inodore, è spesso utilizzato dai dentisti con i bambini o in sala parto durante il travaglio perché la sedazione avviene per via inalatoria e l’effetto è rapido, come anche la sua eliminazione dal corpo. 

Tuttavia, questo gas, chiamato anche droga della risata (formula chimica N2O) per l’irrefrenabile ilarità che suscita in chi lo inala a causa dell’immediato rilascio di endorfine, da tempo è in voga come droga da sballo con effetti psicoattivi. Il gas provoca stati di euforia e stati dissociativi con disorientamento e calo dell’ansia ma può anche causare gravi effetti neurologici.

L’Osservatorio europeo droghe e tossico-dipendenze ha pubblicato nel novembre del 2022 un rapporto sottolineando la preoccupante crescita in Europa dell’uso ricreativo del protossido d’azoto ed evidenziando i rischi di questa sostanza, sempre più facilmente accessibile e popolare tra i giovani perché percepita come relativamente sicura, mentre non lo è affatto.

Per questo i volontari della Fondazione Internazionale Mondo Libero dalla Droga si sono attivati già nel week-end con diverse iniziative su tutto il territorio nazionale distribuendo migliaia di copie dell’opuscolo “La Verità sulla Droga”.

L’opuscolo fornisce una panoramica degli effetti a medio e lungo termine delle principali droghe in circolazione e di come riconoscerle.

Come ha dichiarato il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, “L’arma più efficace nella guerra contro la droga è l’istruzione”, vale a dire informare in modo adeguato così che le categorie a rischio non cadano nella trappola che, oggi più di ieri, riserva sorprese molto distruttive.

Secondo i dati forniti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Milano, i giovani che oggi fumano hashish o marijuana rischiano molto di più di quelli che ne fumavano nei mitici anni ’70 o già solo rispetto a 3 anni fa, perché mentre è calata la concentrazione del principio attivo di quelle sostanze, è aumentata drasticamente la presenza nelle stesse di NPS, dall’inglese Novel Psychoactive Substances, un gruppo eterogeneo di molecole, prevalentemente di origine sintetica, che mimano le sostanze stupefacenti come la cannabis, l’MDMA, più conosciuta come ecstasy, e l’LSD.

Mondo Libero dalla Droga Italia è un’associazione che si rifà alla Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga, fondata 20 anni fa negli Stati Uniti, il cui scopo è informare, fare prevenzione affinché i più giovani possano prendere decisioni consapevoli e non ricorrere agli stupefacenti o l’alcol per risolvere i loro problemi o per “divertirsi”.

Le informazioni vengono fornite tramite la distribuzione capillare degli opuscoli educativi gratuiti, i DVD, gli annunci di pubblica utilità, conferenze nelle scuole e nei gruppi di giovani e tramite internet.

Per maggiori informazioni www.noalladroga.it.

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