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domenica, 22 Dicembre 2024
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Barletta – Pesca a strascico in zona vietata: 2mila euro di sanzione e 70 kg di prodotto ittico sequestrato

La Guardia Costiera ha proceduto a verbalizzare un motopeschereccio iscritto negli Uffici Navi Minori e Galleggianti di Barletta, intento alla pesca con rete a strascico in zona vietata

Durante la notte tra l’11 e il 12 novembre 2024, personale del nucleo operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di porto di Barletta, unitamente al personale della dipendente
motovedetta CP 730 in servizio presso L’ufficio Locale Marittimo di Trani e dell’Ufficio Locale Marittimo di Margherita di Savoia, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Bari, nel corso dell’attività regionale di contrasto della pesca in zone vietate, hanno proceduto a verbalizzare un motopeschereccio iscritto negli Uffici Navi Minori e Galleggianti di Barletta, intento alla pesca con rete a strascico in zona vietata.

È stato redatto n. 1 processo verbale di accertamento e contestazione per sanzione complessiva di € 2.000 per pesca sotto costa con relativo verbale di sequestro di attrezzi da pesca quali n° 1 rete a strascico di lunghezza parti a Mt. 35 e n° 2 divergenti e di kg. 70 di prodotto ittico vario.

Al termine delle attività si è proceduto a consegnare il prodotto giudicato idoneo al consumo umano ad un ente caritatevole del territorio di giurisdizione.

Inoltre sono stati elevati verbali con decurtazione di n. 6 (sei) punti a carico del comandante dell’unità da pesca e n. 6 (sei) punti al titolare della licenza di pesca.

Si ricorda che, in via generale la normativa vigente vieta la pesca a strascico entro le 3 miglia nautiche dalla costa o entro i 50 metri di profondità, se tale profondità è raggiunta a distanze inferiori.

Oltre ad un secondo ordine di prescrizioni relative alle dimensioni delle maglie delle reti da utilizzare, si rammentano due ulteriori limiti consistenti in un periodo dell’anno nel quale è fatto assoluto divieto di pesca stabilito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali con apposito decreto e con il divieto di pesca nelle aree costiere protette nazionali o regionali stabilite dal Ministero per l’ambiente ora Ministero per la transizione ecologica oppure dalla Regione.

I controlli della Guardia Costiera, volti a prevenire e reprimere il ripetersi di tali pratiche non consentite, continueranno anche nei prossimi giorni su tutto il territorio di giurisdizione.

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