In Puglia è in corso lo sciopero del personale del Trasporto Pubblico Locale che si astiene dal lavoro, senza rispettare le fasce di garanzia, per chiedere non solo il rinnovo del contratto scaduto quasi un anno fa ma anche per denunciare “la strutturale carenza di organico, i diversi episodi di aggressione fisiche e verbali ai danni degli operatori front-line e cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate” con conseguenze sui servizi.
Il personale di Ferrotramviaria che si occupa del trasporto locale su gomma a Bari e su ferro tra Bari e Barletta passando per l’aeroporto di Palese, garantisce i trasporti sulla linea che tocca l’aerostazione e i collegamenti da e per il quartiere periferico San Paolo di Bari.
Sul proprio sito l’azienda fa sapere che in occasione dell’ultimo sciopero, l’adesione tra il personale è stata del 17,82%.
Di seguito il link relativo agli unici servizi garantiti nella giornata dell’8 novembre 2024:
SERVIZI PROGRAMMATI 8 NOVEMBRE 2024 FERROVIA Bari – Barletta e Barletta – Bari
SERVIZI PROGRAMMATI 8 NOVEMBRE 2024 FERROVIA Q. San Paolo – Bari
SERVIZI PROGRAMMATI 8 NOVEMBRE 2024 AUTOLINEE
“Sarà un venerdì nero per il trasporto pubblico locale. 24 ore di sciopero nazionale l’8 novembre 2024 per autobus, metro e tram; è stato proclamato dai sindacati di categoria per il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2023” – dichiara Giovanna Bruno, Vicepresidente nazionale di Ali (Autonomie LocaliItaliane) e sindaca di Andria.
“Tra le motivazioni, vi è pure la necessità di una vera e organica riforma del settore della mobilità che annovera purtroppo modelli penalizzanti per il personale e per gli utenti, con un servizio arretrato e insoddisfacente in un tempo in cui la vera sfida a livello globale è proprio la mobilità di nuova generazione.
È evidente che il governo Meloni poco o nulla vuole investire su questo, come si evince chiaramente dai notevoli tagli alle risorse nella fallimentare manovra finanziaria.
Miope la bocciatura della maggioranza in commissione trasporti dell’emendamento alla legge di bilancio che proponeva di incrementare a 800 milioni il fondo nazionale che ne conta solo 120. Una miseria.
Se è il governo in primis a non scommettere sul trasporto pubblico locale e sulla impellenza di potenziarlo con adeguate risorse, figuriamoci quanto possono farlo i Comuni già in sofferenza su questo e su vari altri profili, con ripercussioni negative sui cittadini, costantemente vessati in cambio di servizi sempre più scadenti e insufficienti.
Il ministro Salvini deve connettersi alla realtà, farsi carico dei problemi che incidono sugli aspetti quotidiani delle Comunità e dare risposte concrete con atti e scelte coerenti e forti, senza voltarsi dall’altra parte” – conclude Giovanna Bruno.