“In questi giorni sta ripartendo il servizio di mensa scolastica che consente anche il servizio essenziale della didattica a tempo pieno. In zona Cesarini, allo scadere dell’ultimo giorno utile a rispondere al nostro accesso civico, abbiamo ricevuto gli atti che avevamo richiesto” – la nota è a firma del movimento civico biscegliese Libera il Futuro.
“E non c’è da star tranquilli! È stato effettuato un affidamento diretto (perché non lo si è fatto ad ottobre, a questo punto?) al vecchio gestore per l’importo massimo erogabile con questa procedura di circa 139.000 euro.
Con questo affidamento, numeri alla mano, i 1.800 pasti al giorno richiesti dalle scuole (questo il numero nel verbale dell’ultimo Consiglio comunale e che si evince dalle parole del Dirigente al ramo) potranno essere garantiti solo fino a fine novembre.
“Ogni pasto costa 4,20 euro – afferma Vincenzo Arena di Libera il futuro – e se moltiplichiamo questa cifra per 1.800 pasti siamo a circa 7.500 euro giornalieri. Con questa copertura si garantiscono più o meno 18 giorni di servizio e 33.000 pasti. Forse si arriverà a fine novembre!”.
“E poi? Un altro stop? Nuovi affidamenti diretti? Quest’ultimi – rincara Enzo Amendolagine – avrebbero seri vizi di legittimità perché si rischierebbe il frazionamento artificioso di un appalto sopra soglia. Chi si assumerà la responsabilità di procedere in tal senso?”.
“Siamo certi – chiede Arena – che si possa aggiudicare la gara per la concessione pluriennale del servizio entro gennaio? Abbiamo molti dubbi, conoscendo i tempi amministrativi. Quali “soluzioni ponte” si inventerà l’amministrazione per arrivare a fine anno scolastico e garantire serenamente la didattica a tempo pieno ai ragazzi?
Continuiamo a restare esterefatti dalla mancanza di chiarezza su questa vicenda. Ragazzi, famiglie e lavoratori addetti al servizio meriterebbero trasparenza e rispetto” – concludono da Libera il Futuro.