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venerdì, 22 Novembre 2024
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Andria ultima città italiana per numero di laureati. Non se la cava meglio con i diplomati

Lo dichiara l'ex sindaco Vincenzo Caldarone: "Tanti ma tanti dei nostri ragazzi si affermano bene nelle professioni e nel sapere. Non è quindi questione di capacità o di impegno"

Andria è l’ultima città italiana nella graduatoria del rapporto tra laureati e residenti. Non agli ultimi posti, ma proprio l’ultimo. Non se la cava meglio con i diplomati” – lo dichiara l’ex sindaco Vincenzo Caldarone.

“Conosciamo la nostra gente: persone che non si fanno spaventare dall’impegno dello studio o del lavoro, e tanti ma tanti dei nostri ragazzi si affermano bene nelle professioni e nel sapere. Non è quindi questione di capacità o di impegno.

I fattori determinanti di questo record negativo mi sembrano:

  1. La insopportabile migrazione di laureati e di persone preparate che la economia del territorio non accoglie, né valorizza, né utilizza;
  2. Causa e conseguenza della migrazione, il funzionamento del circuito economico che non riesce a modernizzarsi abbastanza, nonostante gli esempi di eccellenza che pur non mancano.

Se ci facciamo un giro per il centro di Bari (non dico Milano o Parigi) assistiamo all’insediamento di decine di big dealer della consulenza e della economia, mentre le professioni e la innovazione di impresa diventano rarefatte dalle nostre parti. 

Non solo: una economia e una società che non trattengono saperi e risorse, avranno una bassa capacità di creare valore, capacità che ormai è basata su tecnologia, innovazione, competenze diffuse e specialistiche. Se crei poco valore non dai prospettive e, il circolo vizioso si autoalimenta.

Le statistiche devono funzionare da sveglia per chiunque abbia una responsabilità. Senza buttarla nella solita discussione di appartenenza partitica, per cui tutto è merito o tutto è colpa del sindaco di turno, è necessario che le istituzioni reagiscano e prendano la guida del processo di innovazione che serve.

  • E’ urgente sostenere le imprese che vogliono espandersi attraverso la assegnazione di aree e nuove iniziative di localizzazione, visto che il tempo massimo è scaduto. 
  • E’ importante sviluppare capacità di attrazione per iniziative innovative,  dotare il territorio di infrastruttura tecnologica e servizi.
  • E’ decisivo che tutti i partner della comunità, dalle professioni alle istituzioni, facciano squadra per aumentare la capacità di competere per le risorse e gli investimenti pubblici (visto che anche le scadenze ZES decorrono inutilmente).

Queste, e altre, sono azioni che si fanno con una unità e visione di base della comunità e degli attori economici e culturali. Dopo il periodo buio del quasi fallimento della città, possiamo e dobbiamo uscirne presto (si può fare) per dedicare sforzi risorse e idee a fare in modo che gli ultimi, per una volta, diventino, non dico primi, ma almeno migliori” – conclude Caldarone.

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