Tiene banco la questione Barsa, rimasta senza un consiglio d’amministrazione da luglio scorso dopo le dimissioni per “motivi personali” dei due membri dello stesso Cda presieduto da Alfonso Mangione (in quota Forza Italia). Un consiglio che era composto, oltre da Mangione, da Michele Presicci (in quota Fratelli d’Italia) e Alessia De Finis (in quota “Lista Cannito Sindaco”). Ad ora la società in house è retta ad interim dal presidente del collegio sindacale, l’avv. Leonardo Rana, vicino al capogruppo della Lega e vice presidente del consiglio comunale, Ruggiero Grimaldi.
In consiglio comunale
Nel merito duro è l’intervento dei i consiglieri del Pd locale (la capogruppo Rosa Cascella con Lisia Dipaola, Giuseppe Paolillo, Santa Scommegna, Adelaide e Massimo Spinazzola) che, facendo riferimento al consiglio comunale di ieri mattina, ribadiscono che: «La municipalizzata Barsa. è ormai da oltre 3 mesi senza un consiglio di amministrazione e l’assemblea dello scorso 26 settembre, che avrebbe dovuto provvedere alla nomina dei nuovi vertici, non ha affrontato il punto per “questioni organizzative”. La città intanto versa nel degrado, questa situazione è imbarazzante così come la risposta ai nostri quesiti ricevuta dal vicesindaco, Avv. Giuseppe Dileo, nel consiglio comunale».
“Serbatoio di voti”
In riferimento all’assemblea del 26 settembre il sindaco Cosimo Cannito spiegò, poi, di aver sospeso la riunione, rinviandola a data da destinarsi, per cause riconducibili a “valutazioni politiche in corso”. I dem, tuttavia, hanno più volte sottolineato il “falso” intento dello stesso Cannito di voler “depoliticizzare” la Barsa utilizzata, piuttosto, come “serbatoio di voti” come detto, in occasione dello scioglimento del succitato Cda, dai consiglieri Pd.
Quando un nuovo Cda?
Più nello specifico: «La domanda di attualità illustrata ieri mattina – aggiungono i dem – chiedeva al sindaco e all’amministrazione come mai non sia ancora stato pubblicato l’elenco delle candidature al ruolo di consigliere di amministrazione Barsa vista la chiusura del bando da ormai due mesi. Inoltre, si chiedeva come mai non sia stato rispettato il carattere di urgenza della nomina del nuovo consiglio di amministrazione richiamato dallo statuto societario e dal codice civile. Infine, si chiedeva di conoscere i tempi entro cui sarà convocata la nuova assemblea per la nomina del Cda, precisando che la reiterata mancata nomina impone la nomina di un amministratore da parte del tribunale».
A queste nostre richieste – sottolineano– il vicesindaco non ha saputo rispondere, rimandando ogni chiarimento al rientro del sindaco Cannito: tutto questo è sconcertante e denota ancora di più come la città sia in ostaggio. La maggioranza, se così possiamo ancora chiamarla, è in totale caos e come da noi più volte affermato la dirigenza Barsa stimola gli appetiti di più di un consigliere del centrodestra, in particolare di chi nella coalizione di governo è approdato recentemente».
Il riferimento pare sia alla consigliera comunale e provinciale Rosa Tupputi che qualche giorno prima dello scioglimento del Cda passò in Forza Italia entrando così ufficialmente nella maggioranza del sindaco Cannito. Idem dicasi per suo fratello Giuseppe, l’ex capogruppo in consiglio regionale di “Con Emiliano”, che ancor prima di sua sorella, a maggio scorso, decise di far parte del partito fondato da Berlusconi.