E’ stato fermato a Civitanova Marche, dove si era trasferito da parecchi anni e svolgeva l’attività di ristoratore sul lungomare Piermanni.
L’ex boss Salvatore Annacondia, detto “Manomozza”, il 67enne tranese a cui sono stati attribuiti 72 omicidi, ed ex collaboratore di giustizia, boss indiscusso della malavita organizzata pugliese dal 1980 al 1990, torna a far parlare di sé.
Annacondia, stando a quanto si apprende da fonti ufficiali, già spiato dalle forze dell’ordine con intercettazioni, avrebbe chiesto un’ingente somma di denaro, circa 10mila euro, ad un imprenditore di Fermo, minacciandolo che, se non avesse pagato, avrebbe ucciso lui e la sua famiglia.
Quest’ultimo, in preda alla paura, invece di pagare, si è rivolto ai poliziotti della questura di Fermo per chiedere aiuto. Gli agenti, vista la situazione, hanno consigliato alla vittima di fingere di acconsentire al ricatto, mentre loro si sarebbero appostati nel luogo della consegna del denaro.
Così sono scattate nuovamente le manette e attualmente l’ex boss si trova in carcere. L’operazione è stata condotta dalla squadra mobile fermana in collaborazione con altre forze dell’ordine, che stanno comprendendo se vi siano stati altri episodi di estorsione.
“Manomozza” si era rifatto una vita nelle Marche e aveva abbandonato le “sue vecchie abitudini”, poi l’interruzione dei benefici dei collaboratori di giustizia, tra i quali l’identità di copertura, e il ritorno nel campo della malavita.
Domani, mercoledì 2 ottobre 2024, è prevista l’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al Tribunale di Macerata.
Solo pochi mesi fa creò scalpore e polemiche l’intervista rilasciata dall’ex boss nel programma Le Iene.