Si è aperta oggi, venerdì 27 settembre 2024, davanti alla Corte di Assise di Trani la prima udienza del processo contro Luigi Leonetti, 51 anni, reo confesso dell’omicidio della moglie, Vincenza Angrisano, uccisa il 28 novembre 2023 nella loro abitazione di Andria.
L’uomo è accusato di omicidio aggravato dall’aver agito per futili motivi e con premeditazione, in danno del coniuge e alla presenza dei due figli minorenni, di 6 e 12 anni. Oltre all’omicidio, Leonetti deve rispondere anche di maltrattamenti in famiglia e lesioni colpose.
Durante l’udienza, sono state ammesse le prove senza questioni preliminari sollevate dalle parti.
Leonetti, difeso dall’avvocato Savino Arbore, ha sostenuto tramite il suo legale che il delitto sarebbe stato un “atto di impeto”, respingendo quindi l’ipotesi della premeditazione. Tuttavia, secondo l’accusa, rappresentata dalla procura, la relazione tra i coniugi si era deteriorata già da tempo, tanto che la vittima aveva espresso al marito la volontà di separarsi a settembre 2023.
I familiari della vittima, le sorelle, rappresentati dall’avvocato Mario Malcangi, si sono costituiti parte civile, confermando la richiesta di risarcimento complessivo di circa due milioni e mezzo di euro.
I figli della coppia, ancora profondamente segnati dalla tragedia, sono stati rappresentati dal procuratore, data la loro minore età.
A settembre dello scorso anno la donna, che gestiva la vendita di beni per uso domestico, avevo già discusso col marito di volere una definitiva chiusura della loro relazione.
A quanto dicono persone vicine alla coppia, la decisione aveva compromesso di gran lunga il clima vigente nella casa.
Il delitto, avvenuto nella casa dei coniugi, situata nella periferia di Andria, ha scosso profondamente la comunità locale, soprattutto per la violenza del gesto e la presenza dei due bambini in casa al momento dell’aggressione.
La prossima udienza è fissata per il 25 ottobre 2024, data in cui saranno ascoltati i primi testimoni dell’accusa, principalmente ufficiali di polizia intervenuti immediatamente dopo il fatto.
La vicenda mette ancora una volta in luce il dramma della violenza domestica, con un finale tragico che ha lasciato segni indelebili su una famiglia e due giovani vite.