Un progetto di arte e cultura, quello del teatro civico Open air, in piazza Teatro a Trani, inaugurato nel luglio 2023, una struttura amovibile, partita come centro di iniziative che avrebbe dovuto dare sfogo artistico alle molte realtà associative e non, ma nel tempo ha trovato solo un destino tragico e una totale immobilità.
Ad oggi, si è trasformato in un ricettacolo di rifiuti e scarti, cancellando per sempre il buon proposito di ridare all’arte e spettacolo la centralità da tanti sperata.
Un “immondezzaio culturale” che è costato circa 700.000 euro, finanziato principalmente attraverso fondi regionali nell’ambito del Distretto Urbano del Commercio (DUC): avrebbe dovuto fungere da teatro funzionale,, una struttura amovibile capace di ospitare fino ad 80 spettatori seduti e fungere non soltanto da mini teatro, ma anche luogo per mostre, conferenze, incontri culturali e molto altro.
Il primo cittadino Bottaro ci annunciava, intorno al 26 Marzo 2024, lo smontaggio del teatro civico in programma per pochi giorno dopo. Annuncio che non ha mai trovato una concreta attuazione. Questo è stato un problema, tanto quello di vedere il teatro civico inutilizzato.
La piazza, al momento attuale, è ancora ospite dell’ormai ingombrante teatro, una struttura quadrangolare in legno, divenuta spazio ristorativo per i passanti, che siedono sugli scalini della struttura interna, per consumare la propria selezione gastronomica, lasciando a terra carte e resti organici. Si tratta sicuramente di un atto di inciviltà, ma l’adozione del posto a zona di ristorazione ha dato un senso a una struttura ormai abbandonata dall’amministrazione.
Ripercorrendo la storia di questo progetto, possiamo definirlo la promessa di un punto nevralgico della città, più esattamente, un polo culturale sostitutivo a quello precedente, il rinomato San Ferdinando, la cui storica funzione avrebbe dovuto stimolare un forte slancio culturale.
La struttura è il risultato delle intuizioni dei progettisti Greta Torsello, Antonio Paolillo ed Anna Mangione. L’idea era venuta loro a seguito del secondo bando del Duc, in collaborazione con Regione Puglia, Comune di Trani, Confesercenti e Confcommercio.
“Il teatro all’aperto si sviluppa su pianta quadrata con una struttura interna a gradoni completamente amovibile e priva di fondazioni – si legge nella scheda affissa all’ingresso della struttura. Lo spazio è concepito con la possibilità di utilizzare l’area centrale e del palco liberamente, generando la massima flessibilità e adattabilità in funzione dei diversi possibili usi”.
Sulla carta sembrava stese andando in porto un progetto quasi rivoluzionario per la città di Trani, ma come tutti i sogni arriva il momento di svegliarsi e imbattersi nella realtà, così spesso deludente.
L’amministrazione ha nel frattempo avviato l’iter per l’acquisto dei cinema Impero e Supercinema, una consolazione per i molti, considerata l’assenza di teatri nella città.
Questo non toglie che ci è stata imboccata una possibilità di rinascita culturale per poi lasciare tutti a bocca asciutta dando ben poche spiegazioni.