È calato il sipario sulla tradizionale rassegna andriese dedicata allo spettacolo ed alle arti performative, ed è già il momento di un primo bilancio consuntivo.
Anche quest’anno il Festival Internazionale Castel dei Mondi ha saputo proporre all’utenza, specialistica e generalista, ma al solito assai curiosa e numerosa, un cartellone ampio ed eterogeneo capace di soddisfare tutti i palati e di appagare ogni aspettativa.
“E’ il caso di dire che questa edizione è destinata ad affinare e consolidare la Memoria collettiva di questa comunità – ha ricordato la sindaca di Andria, Giovanna Bruno. Abbiamo fatto Memoria con il teatro, la musica, la danza, le mostre, le installazioni, i laboratori.
Abbiamo fatto Memoria con una serie di performance tutte imperniate su un viaggio continuo della mente e della coscienza nel Passato, un percorso utile a valorizzare il Presente per aprire meglio gli occhi sul Futuro.
E allora facciamo buona memoria di questo Festival, cercando di mantenerne intatta la sua identità e specificità e preservandolo dal rischio di svilimento a semplice rassegna generalista di fine estate. Naturalmente senza mai rinunciare all’intento di migliorarlo e di perfezionarlo anno dopo anno”.
Legittima soddisfazione viene espressa anche dal direttore artistico della manifestazione, Riccardo Carbutti.
“Una rassegna come la nostra ha il dovere di mirare a smarcarsi da una certa idea di Festival, stantia ed omologata, legata a semplici scenari di mero intrattenimento da selfie, con un occhio fisso al botteghino. Pensiamo che questa comunità, insieme alla vasta utenza della kermesse, meriti molto di più e di meglio.
Il nostro sforzo da anni – supportato dal Teatro Pubblico Pugliese e confortato dalla Civica Amministrazione locale – è appunto proteso in tale direzione: proporre performances, singolari e propositive, in una città senza i classici teatri ma che accoglie e rivela spazi sempre nuovi ed inediti con una gestione fresca, giovane ed entusiasta. Per promuovere l’Arte, cioè la Bellezza”.