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mercoledì, 18 Settembre 2024
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Trani – Boccadoro e quello che nessuno dice

Originariamente area naturalistica, è ora luogo che ospita episodi di vario genere, dal vandalico, alle oscenità, dagli atti sessuali alle molestie, trasformata dagli abituali avventori in maison per rapporti carnali a tutti i livelli.

Tutti la conoscono, molti la frequentano, nessuno ne parla.

Stiamo parlando della Vasca Boccadoro a Trani.
Originariamente area naturalistica, nata come bacino per servire acqua potabile – mai realizzata per l’alta salinità dell’acqua – è ora luogo che ospita episodi di vario genere, dal vandalico, alle oscenità, dagli atti sessuali alle molestie, trasformata dagli abituali avventori in maison per rapporti carnali a tutti i livelli.

Sono diverse infatti le segnalazioni di crimini e oscenità che provengono dalla località di Boccadoro, che ora appare a tutti gli effetti un teatro della perversione quotidiano, ma rimasto oscurato dai media locali, un po’ per negligenza e un po’ per il solito timore degno delle piccole città verso la scabrosità.

Non non vogliamo fare la morale a nettuno, ma è bene fare un po’ di chiarezza su quello che succede in zona e sottolineare i pericoli a cui gli habitué del luogo sono sottoposti.

Facciamo finta che siano le 23:00 di un normale giovedì sera, decidiamo di proseguire per la SS16/Bis e prendiamo lo svincolo per località Boccadoro. Segue un’area tutta campagna e sterpaglie, stretta vicinanza al mare. Dal punto di vista residenziale, Boccadoro non è una zona abitata, quindi un ottimo luogo per respirare un po’ di aria fresca tra distese di verde, alberi secolari e fiori selvatici.

Tuttavia, scopri dell’altro, qualcosa di insolito.

Poco più avanti, si snoda una strada polverosa, vedi muoversi lente delle vetture, come predatori in attesa, con i fari accesi e lampeggianti.
Qualche figura nascosta dal buio della zona che aspetta ai margini della strada, sull’attenti e pronta a rispondere al richiamo di qualche auto-Lì capisci che la cosa insolita ora ti è molto chiara e si chiama prostituzione.

A questo seguono centinaia di altri episodi, non solo in cambio di un compenso monetario, anche di giovani innamorati che cercano un posto tranquillo dove nascondersi da occhi indiscreti.

A volte, però, accadono cose ben peggiori, a cui non vorresti mai assistere, men che meno provarle in prima persona, dove qualcuno arriva come frequentatore e ne esce vittima, colpito da molestie e violenze da parte di uomini, attenti conoscitori delle pratiche del luogo,  che adescano ragazzi giovani nella speranza di ottenere rapporti sessuali sulla spiaggia antistante la vasca.

La riqualificazione dell’area ha avuto inizio con un percorso istitutivo che l’avrebbe vista trasformata in un Ecomuseo, avviato nel 2021: un museo itinerante in grado di valorizzare, non solo luogo e paesaggio, ma anche le tradizioni, le storie e i mestieri di coloro che lo abitano.

Eppure ad oggi episodi come quello sopraccitato continuano, così come le denunce sociali fatte agli organi di competenza da parte di frequentatori, per ragioni più sobrie, che si trovano molestati da avventori malintenzionati.

L’attenzione alla riqualificazione sta avvenendo solo in senso naturalistico ma l’amministrazione vuole forse nascondere così l’altro lato marcio della medaglia?

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