Problemi di sicurezza e vivibilità in via della Repubblica (quartiere Sette Frati) a ridosso del complesso Salzo, a Barletta. La protesta e denuncia giunge dai residenti e componenti del Comitato “Complesso Salzo”.
“Da tempo – riferiscono i rappresentanti del suddetto Comitato – c’è una situazione di degrado a causa della mancata manutenzione e potatura dell’area verde adiacente la scuola De Nicola nonché presso la casa cantoniera ormai abbandonata dalle ferrovie dello stato, frequentata da persone, alquanto pare, senza fissa dimora”.
“In più circostanze noi residenti della zona – prosegue il Comitato Complesso Salzo – abbiamo sollecitato il sindaco, la Barsa e l’Ufficio preposto al verde pubblico affinchè si intervenga, ma senza esito positivo in quanto si è sostenuta l’esistenza di un contenzioso con le ferrovie dello stato a cui appartengono e sono di pertinenza particelle di quel terreno”.
Il Comitato Complesso Salzo per l’ennesima volta chiede al Comune di dirimere questo contenzioso al fine di poter procedere all’intervento di bonifica e pulizia di quell’area che, ricordiamo, data la foltissima vegetazione ha favorito il creare all’interno una vera e propria tendopoli dove molto spesso c’è gente ubriaca, la troviamo distesa sui marciapiedi, davanti ai portoni, mettendo in difficoltà i residenti nel poter accedere alle nostre case.
La zona già di per sé è una zona isolata, la sera abbiamo paura per i nostri figli che rientrando a casa da soli possono trovarsi davanti a situazioni di questo genere”.
“Siamo a ribadire la richiesta di intervento radicale – concludono i rappresentanti del Comitato Complesso Salzo – con la potatura della folta vegetazione, una efficace derattizzazione in quanto la presenza di topi è stata segnalata più volte dalla coordinatrice della scuola materna Denicola.
E quindi il ripristino delle minime condizioni di sicurezza con lo sgombero della tendopoli nei suddetti terreni nascosti, appunto, dalla folta vegetazione.
Via della Repubblica non è terra di nessuno, i residenti sono cittadini che lavorano, pagano le tasse e meritano di vivere tranquilli senza rischi e pericoli per la propria sicurezza e incolumità” – concludono dal Comitato.