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sabato, 28 Settembre 2024
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Carcere di Trani sovraffollato: 375 detenuti a fronte di una capienza massima di 325

Carente anche il personale in servizio: su 262 unità previste dalla pianta organica, come da ultimo decreto ministeriale, ve ne sono in servizio 198

“Come ben noto, la maggior parte delle  strutture carcerarie italiane vive una condizione incresciosa di sovraffollamento. Anche Trani, purtroppo, non fa eccezione, con una popolazione di 375 detenuti maschi a fronte di una capienza massima di 325.

La mancata ristrutturazione del vecchio ‘padiglione blu’ fa sentire in negativo tutto il suo peso, visto che potrebbe garantire nuovi 80 posti oltre a spazi idonei per le attività rieducative”.

Così Dario DAMIANI, senatore di Forza Italia, dopo la visita alla casa circondariale di Trani, in cui è stato accompagnato dal consigliere regionale Giuseppe Tupputi, e ha incontrato il direttore Giuseppe Altomare e il vice comandante della Polizia penitenziaria Andrea Gavarrino dai quali ha ricevuto ragguagli in merito alle condizioni della struttura e dei detenuti.

“L’obiettivo dell’iniziativa di Forza Italia è verificare e avere piena contezza diretta di queste situazioni che rischiano di diventare esplosive – spiega -, come accaduto due giorni fa con la protesta dei detenuti nel carcere di Bari. Il disagio dei detenuti investe in pieno in primis il personale, affetto da carenza cronica.

Nel caso specifico di Trani, su 262 unità previste dalla pianta organica, come da ultimo decreto ministeriale, ve ne sono in servizio 198; entro metà settembre ne arriveranno altri 15 ma a fronte di sei quiescenze”.

Con il direttore Altomare “abbiamo poi approfondito anche la questione dei detenuti con problematiche psicologiche-psichiatriche e di tossicodipendenza, la cui casistica è in crescita, che richiedono un trattamento sanitario molto delicato ma che spesso purtroppo non è fruibile dai detenuti per carenza di presidi adatti all’interno di molte strutture.

Anche su questo aspetto ci impegneremo per garantire maggiore assistenza nelle situazioni di particolare fragilità”, conclude Damiani.

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