Una vera e propria tempesta “politica” si è abbattuta sul sottopasso di Capirro a Trani, dopo quella metereologica dei giorni scorsi.
Passata la pioggia infatti, il tempo torna sereno, ma non per Palazzo di Città, dove ancora imperversa la tempesta tra il primo cittadino Amedeo Bottaro e il capogruppo in consiglio di Fratelli d’Italia, Andrea Ferri sull’annosa questione del sottopasso di via Martiri di Palermo.
Allagamenti, macchine in ammollo , cittadini a galla nella conca d’acqua, sono solo alcuni dei disagi che hanno alimentato il mito del “sottopasso della discordia”. Ad intervenire sulla questione lo ha fatto, via Facebook, il vicesindaco Ferrante spiegando il proprio approccio al problema.
“Nel primo pomeriggio nella nostra città è stato registrato un livello di criticità idrogeologica arancione. In tutti i Comuni si sono registrati problemi di allagamenti, La nostra attenzione era rivolta al sottopasso di via Martiri di Palermo, recentemente interessato da l’avorio i potenziamento della parte impiantistica”
Andrea Ferri, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, fortemente critico sulla mancata o imparziale, o ancora errata soluzione data dell’amministrazione Bottaro dell’annoso problema, interviene in un botta e risposta consumato tra le due parti, senza esclusione del sindaco nell’impegno alla risoluzione.
“ Non è cambiato in questi 10 anni l’approccio al problema…sentiamo il vice-sindaco che parla di problema morfologico, a seguito di insediamenti urbanistici, sentiamo il sindaco che parla di piogge abbondanti e tropicali ma non è eccezionale l’approccio al problema… se si opera con il ripristino di pompe che probabilmente erano già sottodimensionate per il problema, esso continuerà a persistere.”
Amedeo Bottaro non si tira indietro nel porre le proprie spiegazioni e punta il dito verso una precedente amministrazione di centro destra che nel 2008 inaugurò il sottopasso di Capirro.
Tante sono le critiche che le controparti si impegnano a profondere l’uno nei confronti dell’altro, pare che si stia perdendo di vista il problema. Sembrerebbe che la questione da urbanistica e volta al benessere cittadino, si stia trasformando in un argumentum ad hominem