Il bollettino dell’Anbi, l’associazione dei consorzi di bacino ha lanciato l’allarme: “Tra tre settimane non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Centro-Sud”. Il rapporto descrive infatti una situazione particolarmente grave per Puglia, Abruzzo e Sicilia, dove gli invasi sono quasi vuoti.
Colpiti quindi anche i territori di Bari-Bat per i quali Confagricoltura evidenzia che “In soli 8 giorni l’invaso di Occhito, a servizio dei nostri territori, ha visto ridursi i propri volumi di oltre 15 milioni di metri cubi. A seguito delle visite degli ispettori regionali, su nostra segnalazione Confagricoltura Puglia ha chiesto alla Regione Puglia di dichiarare lo stato di calamità”.
L’acqua ormai è razionata e i campi rischiano di restare a secco: a contribuire alle situazione, le alte temperature che stanno costringendo i comuni a centellinare le forniture idriche. “Le nostre aziende agricole stanno continuano a lavorare garantendo le forniture ai mercati – continuano da Confagricoltura Bari-Bat – ma questa situazione sta mettendo in ginocchio gli agricoltori che noi rappresentiamo e per i quali va garantito il diritto al lavoro e la possibilità di produrre beni primari per la comunità. I pozzi ormai pescano poco e male”.
“I danni potrebbero ripercuotersi sulle imprese già in crisi che in quest’anno hanno avuto difficoltà con le coltivazioni, come ad esempio quelle della filiera del grano duro dell’alta Murgia, per le quali nonostante la qualità del prodotto sia stata preservata, la quantità è stata drasticamente ridotta, meno di 20 ql/ettari, a fronte di un prezzo clamorosamente iniquo”. L’organizzazione teme che questa situazione che potrebbe ripercuotersi inoltre sull’uva da vino e da tavola, produzioni per le quali i raccolti sono stati anticipati.
“Quello che chiediamo – spiegano – oltre allo stato di calamità, è quello di attivare subito un’intesa per una immediata moratoria dei debiti agricoli( mutui e cambiali agrarie) e avviare una nuova programmazione di intervento ad hoc sulle aree rurali colpite, attraverso un ripensamento dei modelli di pianificazione idrica”.
La mancanza di acqua nei periodi estivi è una situazione che si ripresenta nei nostri territori da anni: “La nostra agricoltura richiede un consumo d’acqua del circa 60%. Non possiamo – conclude Confagricoltura Bari-Bat – andare avanti con misure temporanee, serve intervenire subito garantendo una gestione dell’acqua che vada nella direzione della sostenibilità, attraverso efficientemente dei consorzi di bonifica, reattività dell’Arif e un piano per il recupero e l’utilizzo dei bacini e delle strutture di raccolta delle aziende a servizio degli areali ad alta intensità agricola.
A nostro avviso non si dovrebbe tralasciare neanche l’idea della dissalazione dell’acqua marina. Solo così si potrà salvaguardare veramente il futuro nella nostra agricoltura”.