I risultati del monitoraggio scientifico di Goletta Verde e Goletta dei Laghi mostrano lo stato di salute in alcuni dei punti più critici delle acque dei mari e dei laghi in tutta Italia.
Peccato che il dato dei 29 campionamenti eseguiti dall’8 al 10 luglio in tutta la Puglia, ha sancito la criticità nella sola città di Barletta e precisamente infausto è risultato il prelievo dalla spiaggia libera sulla litoranea di ponente a Barletta, ove il tratto costiero è risultato inquinato per la concentrazione di Enterococchi intestinali al di sopra del limite di legge.
“Il dato è certamente preoccupante per la nostra città, che a livello regionale indossa la maglia nera con tratto costiero giudicato inesorabilmente inquinato considerato che secondo il protocollo scientifico di Legambiente, che in Puglia prevede il monitoraggio di un punto ogni 30 km di costa circa, la semplice individuazione del punto di prelievo – spiaggia libera sulla litoranea di ponente – impone la nostra amministrazione ad una immediata attività di monitoraggio complessivo del tratto costiero, al fine di tutelare la salute pubblica di cui il primo cittadino è responsabile” – hanno commentato il Segretario Avv. Gennaro Antonio Rociola e il Capogruppo Consigliare Antonello Damato della Lista Emiliano Sindaco di Puglia del Comune di Barletta.
“Per questa ragione come forza politica, siamo a chiedere nell’immediatezza ed in via d’urgenza al Sindaco Cannito un’attività di monitoraggio capillare di campionamento delle acque di tutto il tratto costiero cittadino e di verifica dei possibili scarichi a mare illegali senza soffermarsi sul solo canale H, di cui si attende ancora la consegna dell’opera”.
L’Amministrazione Comunale si è subito attivata con il sindaco Cosimo Cannito e l’assessore Giuseppe D’Alba al fine di approfondire la questione e richiedere un nuovo e urgente campionamento. La risposta di ARPA chiarisce che nessun superamento dei valori è stato rilevato. Il prossimo campionamento avverrà, così come previsto, nei primi giorni di agosto.
Si precisa che il monitoraggio delle acque di balneazione, per legge, è di competenza di ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) e senza alcuna comunicazione di allerta della stessa Agenzia, l’Amministrazione Comunale non può predisporre nessun avviso.
SI EVIDENZIANO I TRATTI PRINCIPALI DELLA RISPOSTA DI ARPA PUGLIA:
“Questa Agenzia realizza il monitoraggio delle acque di balneazione secondo quanto stabilito dalle norme di settore vigenti.
Il D.Lgs/08 e il D.M. 30 Marzo 2010, così come modificato dal D.M. 19/04/2018, delineano le competenze regionali e comunali, nonché i criteri di gestione delle acque di balneazione.
Se durante il monitoraggio routinario ARPA Puglia dovesse accertare un superamento dei limiti di contaminazione microbiologica imposti, fissati a 200 UFC/100 ml per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC/100 ml per Escherichia coli, comunica la rilevata non conformità al Sindaco, alla Regione e al Ministero della Salute, per gli opportuni provvedimenti di competenza.
Ciò premesso, è del tutto evidente che gli unici obblighi in capo a questa Agenzia, oltre alla realizzazione delle attività di monitoraggio così come definite dalla normativa e dai protocolli di settore e su incarico della Regione Puglia, sono quelli relativi alla immediata comunicazione istituzionale esclusivamente nel caso di superamento dei limiti previsti dalla legge per la conformità delle acque allo specifico uso balneare; in tutti gli altri casi non è necessaria, ne avrebbe un senso tecnico-scientifico, una comunicazione preventiva in assenza di alcun riferimento che possa configurarsi come soglia di allerta (allo stato attuale vale il concetto in/out, ovvero conforme/non conforme).
L’ultimo campionamento effettuato Venerdì 5 Luglio c.a. presso la località da Voi specificata non ha evidenziato alcun superamento; in caso contrario ovviamente ARPA Puglia avrebbe comunicato immediatamente la Non conformità a Codesta Amministrazione Comunale” – concludono da ARPA Puglia.