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domenica, 8 Settembre 2024
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Andria – “Sindaco Bruno, nel cercare spiegazioni non c’è nulla di becero. Si contenga!”: la replica del centrodestra

"Respingiamo al mittente le accuse rivolte dal sindaco nei confronti dei consiglieri comunali Barchetta e Grumo, rei di aver chiesto a mezzo stampa lumi su un provvedimento presente in Consiglio Comunale"

“Respingiamo al mittente le accuse rivolte dal sindaco nei confronti dei consiglieri comunali Barchetta e Grumo, rei di aver chiesto a mezzo stampa lumi su un provvedimento presente in Consiglio Comunale” – comincia così la nota congiunta di risposta alla Sindaca Bruno, dell’avv. Antonio Nespoli, Commissario Cittadino Azione, del Dr. Gianluca Grumo, Consigliere Comunale Azione, del Dr. Sabino Napolitano, Commissario Cittadino Fratelli d’Italia e del Dott. Andrea Barchetta, Consigliere Comunale Fratelli d’Italia.

“È il compito dei consiglieri comunali che, nella fattispecie, non si faranno intimidire da tanta aggressività verbale.

Vorremmo ricordare al sindaco Bruno, a proposito di toni beceri che, in passato, l’allora consigliere comunale Giovanna Bruno (superando tutti a sinistra), paventò lo scioglimento del Consiglio Comunale per mafia; oppure quando chiedeva l’inesorabile dichiarazione di dissesto del Comune con grave pregiudizio per tutti i creditori dell’Ente, comprese le Scuole Paritarie.

Quelli sì, erano allora toni beceri e strumentali volti a infangare la città per un tornaconto politico. 
Restando all’oggi, ribadiamo quanto descritto che è un fatto. Nulla di più e nulla di meno. Non si sono attacchi personali ma richieste di spiegazioni su un provvedimento. 

Ribadiamo allora, perché la somma al centro del debito fuori bilancio non è stata già precedentemente liquidata dalla gestione commissariale o dall’attuale Amministrazione con le risorse del Fondo di rotazione ottenuto dal Comune nel 2019? 

Perché, in questi anni, assistiamo a controversie chiuse con delle transazioni ed altre senza transazioni?
Come non comprendiamo perché in alcuni casi si provvede a liquidare l’intera somma capitale ed in altri no.

Questo lo chiediamo anche per rispondere alle solerti e interessate rappresentanti delle Scuole Paritarie che per decenni hanno potuto svolgere attività imprenditoriale unicamente con il generoso contributo comunale (caso unico in Italia).

Tutte le transazioni dovrebbero rispettare i parametri di indirizzo previsti da una delibera approvata dal Commissario Prefettizio che, nel caso di specie, sono stati del tutto disattesi, sia nella parte del pagamento in un’unica soluzione anziché rateale, oltre che con l’aggiunta del pagamento integrale delle competenze legali in favore del difensore delle Scuole Paritarie, mentre per altre transazioni agli avvocati delle controparti del Comune viene “gentilmente” richiesta la rinuncia alle stesse.

Di becero, quindi, c’è solo il fulmineo iter adottato nella circostanza dalla maggioranza di approvare un provvedimento in Consiglio Comunale licenziato solo il giorno prima dalla Commissione consiliare competente. 

Ma, infine, una domanda corre d’obbligo formulare al Sindaco:
se l’iter seguito era rispettoso di ogni procedura perché Lei non ha partecipato al voto ed è uscita dall’aula?” – concludono la nota.

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