Non accenna a placarsi l’allarme randagismo nella città di Andria, complice anche l’assordante silenzio delle istituzioni al riguardo.
L’ultima triste vicenda ci viene segnalata in contrada Montefaraone, periferia sud-ovest della città, dove 8 cagnolini randagi “sopravvivono” solo grazie al buon cuore e alla cura prestateli da una signora residente proprio in quella zona.
Ma andiamo con ordine. Tutto ha inizio nel novembre 2023, quando la stessa signora invia una segnalazione agli enti preposti, con la quale chiede la sterilizzazione di una cagna randagia che, affamata ed impaurita, si aggira nei pressi della sua abitazione. Purtroppo non riceve risposta alcuna.
Nel frattempo l’animale partorisce 4 cuccioli che la donna decide di donare ad una volontaria per prendersene cura. A febbraio 2024 viene inviata una seconda segnalazione con lo stesso scopo, ma l’effetto sortito è il medesimo. Silenzio assordante.
A maggio la cagna dà alla luce altri 8 cuccioli, così la signora tenta un ultimo disperato tentativo, l’ennesima segnalazione, un’altra chiamata. Ed ecco che con stupore, dall’altro capo della cornetta, si sente dire: “Al momento non possiamo fare nulla. Possiamo sterilizzarli solo al compimento del primo anno di vita, fino ad allora tienili lì“.
Una risposta spiazzante che non lascia spazio a fraintendimenti. E ora che fare?
La situazione è divenuta davvero drammatica, il fenomeno dei cani randagi è una realtà dolorosa e diffusa in città.
Soli, affamati e spesso malati, questi animali si aggirano per le strade in cerca di cibo e riparo.
Le istituzioni tacciono e i cittadini, spinti da sensibilità e compassione, sono costretti a provvedere con i propri mezzi al sostentamento e alla cura di questi esseri viventi lasciati al loro triste destino da chi, invece, ha l’obbligo di gestire e sostentare.