“È palese davanti ai dati di traffico prodotti dal PUMS della città di Andria, vedere che il tratto del secondo anello stradale della nostra città, compreso tra viale Goito e viale Ausonia sia utilizzato principalmente per raggiungere luoghi della città più lontani e non come traffico di quartiere o intra-quartiere.
L’unica via di comunicazione possibile nella parte occidentale della città è proprio quella sopra descritta, attualmente ingolfata, altamente inquinata e piuttosto poco rappresentativa di una città in cambiamento” afferma il dott. Antonio Leonetti, Presidente di Urban Mobility.
“Abbiamo più volte ribadito che la città di Andria sia facilmente percorribile anche a piedi e che l’auto non è indispensabile per i nostri spostamenti, ma questo caso evidenzia invece una forte necessità: l’analisi del traffico mette in luce che tali automobili provengono da punti lontani del territorio andriese (zona PIP, aree periferiche, terreni agricoli e spesso dalle città limitrofe) e che individuano conducenti pendolari di ritorno dal lavoro verso casa, non semplici cittadini che, in modo superfluo, utilizzano l’auto per fare la spesa.
Questo tratto di strada è quasi a tutte le ore percorso da automobili, talvolta anche da autotreni e soprattutto in estate ed in autunno da mezzi agricoli, o meglio dai trattori agricoli, che raggiungono le campagne della zona.
Sono appena un paio, comprese tra le 2 e le 4 di notte, le ore di pausa o quasi silenzio in quel tratto di strada; dalle 4 in poi si alternano i mezzi agricoli, spesso i trattori agricoli, autocarri di media dimensione che tagliano la città e che raggiungono la provinciale Andria – Canosa e a susseguirsi le automobili dei pendolari che raggiungono i luoghi di lavoro.
Su via Muzio la scuola Primaria Federico II di Svevia dell’Istituto Comprensivo Imbriani Salvemini ha dovuto installare una lunga parete di pannelli fonoassorbenti per salvaguardare la vita scolastica dei propri alunni dall’inquinamento acustico della strada.
Gli autobus del trasporto pubblico provano a limitare la congestione offrendo un’alternativa, ma non sono ancora sufficienti per incidere con un netto miglioramento. Qualcuno ha accennato anche alla rimodulazione dei flussi di traffico o addirittura alla riattivazione dei semafori che a nostro parere contribuirebbero a creare lunghe code.
Noi invece pensiamo che non vada nascosta la necessità di comprendere se esistono alcune situazioni in cui per alleggerire dal traffico una zona sia necessario realizzare una nuova arteria, in effetti le strade via Dalmazia, viale Goito, viale Puglia, via Muzio fino a viale Ausonia fronteggiano la mancanza di una tangenziale o di una strada a scorrimento veloce esterna alle aree urbanizzate, a vantaggio della riqualificazione di quei percorsi privi di verde e di infrastrutture al servizio della mobilità dolce ed altamente inquinati, riabilitandoli alla funzione di strade di quartiere decorate dall’arredo urbano più caratteristico.”