Cinque episodi in due settimane: nel primo il 22 maggio scorso quattro guardie giurate sono rimaste ferite dopo essere intervenute a calmare due detenuti con problemi psichiatrici che stavano litigando con violenza tra di loro.
Due giorni dopo, il 24 maggio, l’aggressione ha riguardato anche il personale sanitario oltre che le gpg, stessa cosa quattro giorni dopo, ancora il 30 maggio, sanitari e guardie giurate attaccati con un pezzo di mattonella, l’ultimo episodio è avvenuto il 3 giugno scorso, l’aggressione fisica verso un tecnico della riabilitazione e il direttore sanitario.
Questa è la situazione in cui versa la Rems, la Residenza per l’esecuzione delle misure della sicurezza di Spinazzola.
«Tutte situazioni pericolose gestite con professionalità dalle guardie giurate in servizio che sono intervenute a tutela del personale della Asl Bt e dei detenuti, oltre che di loro stessi. In quasi tutte queste incresciose circostanze, i nostri ragazzi hanno riportato traumi e lesioni – denuncia Tina Prasti, segretaria generale Filcams Cgil Bat.
Ci chiediamo davvero che cosa si sta aspettando prima di intervenire. C’è sicuramente un grosso problema che riguarda la carenza di personale nella struttura: in servizio, infatti, ci sono due o al massimo tre gpg e non quattro come da appalto affidato dalla Asl all’istituto di vigilanza, con un conseguente sovraccarico di lavoro, anche turni da 12 ore.
Non solo, ci troviamo di fronte a mancati rinnovi contrattuali ed a gpg a tempo determinato che non vengono adeguatamente formate alla delicatezza di questa struttura. Non è più accettabile una situazione del genere. Un intervento da parte del committente presso l’azienda che gestisce l’appalto alla Rems non è più rinviabile, quando la Asl interverrà?».
«A fronte di tutto ciò, siamo costretti a proclamare lo stato di agitazione sindacale ed a chiedere la formale attivazione nei tempi di legge della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie.
Lanciamo un accorato appello al nuovo prefetto della Bat, la dottoressa Silvana D’Agostino, affinché intervenga per risolvere questa situazione che ormai si sta protraendo da troppo tempo», conclude Prasti.