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venerdì, 27 Dicembre 2024
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La democrazia non vuole persone mortificate, sottomesse, umiliate e ricattabili

Affinché la politica possa cambiare le sorti di un Paese, ogni individuo deve prendere coscienza che la vita può cambiare solo con la sola raccomandazione della propria intelligenza e della propria istruzione

Estrapolato dal sito dell’Istat (https://www.istat.it/it/archivio/297661):

Ad aprile 2024, rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e rimangono sostanzialmente stabili gli inattivi.

L’occupazione cresce (+0,4%, pari a +84mila unità) per uomini e donne, per dipendenti e autonomi e per tutte le classi d’età a eccezione dei 25-34enni, che registrano un calo. Il tasso di occupazione sale al 62,3% (+0,1 punti).

Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,0%, pari a -55mila unità) per entrambi i generi e in ogni classe d’età tranne per i 15-24enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 6,9% (-0,2 punti), quello giovanile rimane invariato al 20,2%.

La stabilità del numero di inattivi è sintesi dell’aumento registrato tra gli uomini e i 25-34enni e della diminuzione osservata tra le donne e le altre classi d’età. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 33,0%.

Possiamo leggere su di una testata giornalistica locale, https://trani.news24.city/2024/01/19/trani-perde-occasioni-ed-i-giovani-vanno-via/, l’articolo Trani perde occasioni ed i giovani vanno via”, datato 19 gennaio 2024.

Cito testualmente: Vedo con tristezza giovani ma anche persone di mezza età che si avvicinano con entusiasmo a movimenti politici o partiti veri e propri, ma dopo pochi mesi, settimane anche, se ne allontanano dopo aver capito come funziona la giostra. O ubbidisci e ti limiti a fare da comparsa ed assecondi chi è ai vertici o sei fuori e piano piano ti allontani.

Lo condivido. In un’epoca di miseria politica, scriveva nel 1955 Hannah Arendt: La politica si fonda sul dato di fatto della pluralità degli uomini. Niente affatto anacronistico anzi attuale. Nel suo saggio “Che cos’è la politica”, scrive che la libertà e la spontaneità dei diversi individui sono presupposti necessari perché nasca tra gli uomini uno spazio, il solo in cui la politica, la vera politica, diviene possibile […] Il senso della politica è la libertà. […] L’uomo stesso, in maniera alquanto meravigliosa e misteriosa, sembra avere il talento di compiere miracoli […].

Il miracolo della libertà è quello che vede l’uomo capace di ricominciare dopo ogni avversità. Gli uomini non sono necessariamente delle marionette nelle mani di un destino estraneo e avverso.

Affinché la politica possa cambiare le sorti di un Paese, ogni individuo deve prendere coscienza che la vita può cambiare solo con la sola raccomandazione della propria intelligenza e della propria istruzione. La politica ha smesso da circa mezzo secolo di governare le leggi giuste ed eque perché non ne legifera più pro bono pacis.

La Costituzione ha fondato l’Italia sul lavoro. Fondamenta che l’incapacità e l’arroganza e la mediocrità hanno demolito lentamente. Siamo seduti sulle macerie di un precetto, quello che vuole la Repubblica, nobile ed encomiabile, la casa dell’uomo affamato di giustizia ed equità. Nietzsche affermava che quando l’umanità diventa gregge vuole l’animale capo. Così basta uno slogan politico perché i più fragili vedano una facile risoluzione dei propri problemi personali e lavorativi. Il populismo si nutre di ignoranza e ingenuità.

Trani è solo un’Italia più piccola. Ai tranesi che siamo, più in grande al popolo che siamo, manca la convinzione che la mente non si apre se prima non si apre il cuore. Frequentare la politica non apre il cuore. Siamo inadatti alla vita della polis. L’uomo dovrebbe a priori incontrare l’uomo e riconoscerlo e con lui costruire il bene comune.

Per il bene comune sono morti Matteotti prima e più tardi Aldo Moro. Entrambi desideravano una politica al servizio del cittadino. Auspicavano governi in cui la destra e la sinistra fossero coesi ed entrambi responsabili della Cosa Pubblica.

Cito ancora l’articolo: Se i giovani oggi vanno via, a Trani, più che in altre spoglie piazze, prive di quel potenziale, chi ha gestito in passato e gestisce anche oggi la Cosa Pubblica, deve sentirsi colpevole.

Condivido. Noi tutti, tranesi, barlettani, andriesi, cittadini italiani e infine europei, siamo chiamati a celebrare la vita democratica che è il governo del popolo (dal greco demos: popolo e kratos: potere). E quando in una democrazia il kratos soggiace il demos, le competenze sono sostituite dalle chiacchiere.

La politica a Trani come altrove, deve prima costruire le relazioni tra individui. Un popolo sovrano è quello che sa di avere diritti ma anche potere e responsabilità. Democrazia non è un insieme di precari senza la dignità del lavoro, di cure mediche e servizi; non è donne e uomini che adulti ancora non riescono a allontanarsi, emanciparsi, dalle case dei propri genitori.

La democrazia non vuole persone mortificate, sottomesse, umiliate e ricattabili.

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