La CGIL non sottoscrive accordo integrativo su fondi e incarichi proposto dalla Direzione generale della Asl Bt.
Questo la nota con le motivazioni del Segretario Territoriale Luigi Marzano, della Segretaria generale FP CGIL BAT Ileana Remini e del Segretario generale FP CGIL Puglia Luigi Lonigro.
“Nonostante i rilievi, tutti di merito, sollevati dalla FP CGIL, inerenti alla modifica dei criteri operati dalla amministrazione della ASL BT per la distribuzione dei fondi e degli incarichi di funzione organizzativa e professionali previsti dal CCNL, nella seduta odierna di delegazione trattante abbiamo potuto riscontrare un atteggiamento di chiusura netta, che a nostro avviso porterà conseguenze di natura organizzativa e strutturale, ed avrà ricadute sulla qualità dell’assistenza.
In particolare, abbiamo evidenziato come il ridimensionamento di alcune unità operative come
l’angiografia del Bonomo di Andria, fino ad ora fiore all’occhiello del reparto di emodinamica,
comporterà sicuramente un abbassamento della qualità dell’assistenza.
Inoltre, non sono previsti investimenti e valorizzazioni per il personale dei distretti nonostante la necessità di dar corso al DM 77 e al potenziamento dell’assistenza territoriale.
Incomprensibile la cancellazione dell’incarico organizzativo UOSVD Radiologia Territoriale del
PTA di Trani, da sempre individuato e che improvvisamente scompare a seguito del pensionamento del dipendente precedentemente incaricato, evidenziando una applicazione della clausola contrattuale orientata più sulle persone che sull’effettiva efficienza dei servizi, privando tra le altre cose i lavoratori di un punto di riferimento e di coordinamento indispensabile vista la complessità del tipo di assistenza da fornire.
Eppure nei piani di recupero delle liste d’attesa (ben oltre i limiti soprattutto nel settore della diagnostica) si evidenzia l’importanza che rivestono i territori per smaltire i carichi degli ospedali!!!!!
Anche per quanto riguarda gli incarichi professionali molto spesso le individuazioni effettuate
dall’Azienda non rispondono a criteri trasparenti e di oggettivo efficientamento della macchina organizzativa, considerato che ci sono incarichi professionali che a parità di competenze e responsabilità in alcuni casi sono riconosciuti ed in altri no, manifestando una applicazione non
coerente con i dettami contrattuali e con le norme sulle professioni sanitarie.
Sono queste le motivazioni che ci spingono a respingere la proposta e non sottoscrivere l’accordo, consapevoli delle prerogative di ogni amministrazione sul versante delle scelte organizzative e sull’atto aziendale , crediamo che in una fase complessa e delicata come questa , nella quale le scelte dei governi nazionali e il piano di rientro cui è sottoposta la nostra Regione , avrebbero necessitato di scelte ponderate , effettivamente tarate sui bisogni dei cittadini e sulla valorizzazione delle risorse umane.
La CGIL non si fermerà e continuerà a mettere in discussione queste scelte, sia attraverso la
mobilitazione dei lavoratori sia con il ricorso agli strumenti legislativi e normativi a disposizione.
Noi non ci rassegniamo all’idea di un servizio sanitario utile ed a beneficio di pochi, ma lotteremo
sempre per l’universalità dei diritti dei lavoratori che rappresentiamo e di ogni cittadino.