Un documentario per raccontare la storia del direttore del carcere di Cosenza, il biscegliese Sergio Cosmai, ucciso 38 anni fa, in un agguato avvenuto il 12 marzo del 1985.
Finanziato dalla Fondazione Calabria Film Commission, con il bando produzioni 2022, dal titolo “Delitto Cosmai” e prodotto dalla OneManDoingThings, sarà diretto dal regista Fabio Rao.
Il docu-film sarà presentato domani, mercoledì 22 maggio 2024, alle ore 10, nella Biblioteca “Stefano Rodotà” del Liceo Classico “Telesio” di Cosenza, alla presenza del Procuratore aggiunto del Tribunale di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, del giornalista e scrittore Arcangelo Badolati e del regista Fabio Rao.
Sarà poi diffuso sulle maggiori piattaforme di streaming.
Sergio Cosmai, biscegliese doc, laureato in Giurisprudenza, fu vice direttore delle carceri di Trani, Lecce e Palermo, prima di diventare direttore di quelle di Locri, Crotone e Cosenza.
Fu in quest’ultima sede, diretta dal settembre 1982, che, a causa del suo lavoro e della sua rettitudine morale e professionale, perse tragicamente la vita in seguito ad un agguato tesogli da un commando dell’allora clan Perna-Pranno.
Cosmai nella casa circondariale cosentina si impegnò a favorire un clima di maggior rispetto e legalità tra i detenuti, mettendo fine a tutti quei piccoli e grandi privilegi concessi agli esponenti di spicco della criminalità locale in carcere e promuovendo una capillare sorveglianza per bloccare le loro attività illecite.
L’omicidio fu deciso a causa del rifiuto di Cosmai di incontrare in cella il capo indiscusso della criminalità locale, Franco Perna, capo dell’omonima ‘ndrina, che pare continuasse a esercitare il suo potere pur stando tra le sbarre.
Alle ore 14 del 12 marzo 1985 Cosmai si stava recando all’asilo per prelevare la figlia Rossella, di appena 3 anni, quando nel tratto della SS 19 che collega Cosenza a Roges (Rende) (ora via Cosmai), si affiancò alla sua 500 gialla un’autovettura dalla quale partirono 11 proiettili calibro 38 che lo colpirono alla testa.
Il direttore del carcere perse il controllo dell’auto e andò a sbattere contro un palo dell’illuminazione stradale. Uno dei killer scese dall’auto e sparò altri colpi prima di fuggire.
Sergio Cosmai morì il giorno seguente durante il disperato ed inutile viaggio verso l’ospedale di Trani. Un mese dopo sarebbe nato il suo secondogenito Sergio. Per questo omicidio il tribunale di primo grado di Trani condannò all’ergastolo Nicola e Dario Notargiacomo e Stefano Bartolomeo.
In appello, tuttavia, furono assolti per insufficienza di prove.
Da allora sono trascorsi 38 anni e la moglie di Sergio, Tiziana Palazzo, cerca ancora giustizia e un riconoscimento che lei e i suoi familiari sono in attesa di ricevere dallo Stato.