Si è tenuto sabato 13 aprile, nella sala consiliare del Comune di Andria, l’evento “La luce di Caravaggio: tra arte, poesia e musica” con la partecipazione di Franco Leone, scrittore e poeta, nonché Premio Internazionale Biennale di Venezia 2022 per la Letteratura, accompagnato dalla musica dell’arpista Agostino Turturro.
L’iniziativa è stata organizzata dai Club Lions Murgia Parco Nazionale, Andria Costanza d’Aragona, Minervino Murge Boemondo d’Altavilla e il Club per l’UNESCO di Andria, con patrocinio del Comune di Andria, sempre sensibile a manifestazioni di notevole spessore culturale e con la partnership dell’Istituto superiore “Giuseppe Colasanto” del dirigente scolastico Antonino Strazzeri e del Liceo Classico “Carlo Troya” della dirigente scolastica Dora Guarino. L’incontro è stato moderato dalla giornalista dr.ssa Angela Ciciriello e, dopo i saluti istituzionali della Sindaca, avv. Giovanna Bruno e del Presidente del Consiglio Comunale di Andria, il dott. Giovanni Vurchio, sono intervenuti la consigliera regionale con delega alla cultura, dott.ssa Grazia Di Bari, e l’assessora alla cultura del comune di Andria, dott.ssa Daniela Di Bari.
La manifestazione, nata da un’idea del dott. Giovanni Vurchio e prontamente condivisa dalla Sindaca Giovanna Bruno, ha suscitato molte emozioni grazie alla presenza di ben tre forme d’arte che hanno interagito tra di loro: la pittura, la musica e la poesia con proiezioni delle opere del Caravaggio descritte dalle poesie di Franco Leone tratte dal libro “Caravaggio Poesia della Luce” edito da Secop edizioni Corato. I brani musicali presentati si basano sugli spartiti dipinti in alcuni quadri di Caravaggio che il relatoree Leone ha ricercato attraverso approfondite indagini che hanno superato i confini nazionali.
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, è stato uno dei più grandi pittori della storia dell’umanità. Ciò che più affascina dell’artista lombardo è il linguaggio della luce capace di scandagliare lo spazio in cui i personaggi e gli oggetti sono confinati. Inoltre il Merisi può essere considerato il pittore degli ultimi, perché attingendo i suoi modelli dalla strada li rende protagonisti nelle sue opere e nelle sue pale d’altare.