“Apprendiamo dalla stampa di una inchiesta giornalistica riguardante la consigliera regionale dei 5 stelle Grazia Di Bari, nonché delegata alla cultura dal Presidente Emiliano”. Inizia così la nota di Gaetano Scamarcio, Presidente Generazione Catuma.
“Sono oramai lontani i tempi quando dovevano aprire i ‘Palazzi del potere’ come una scatoletta di tonno, salvo poi barricarsi all’interno, con un sentimento di impunità misto a menefreghismo, degno di un qualsiasi Marchese del Grillo.
La triste parabola dei grillini nel panorama politico-istituzionale mostra le sue evidenze anche ad Andria e in Puglia. Sono del resto lontani i tempi (nel 2019), quando durante il suo primo mandato in Regione la consigliera Di Bari sosteneva che il Presidente Michele Emiliano stesse ‘chiudendo ospedali per aprire i suoi gabinetti elettorali’; bene, dopo poco, quella stessa consigliera, eletta all’opposizione, è entrata in maggioranza, con delega alla cultura e al turismo e fin qui, trasformismo a parte, nulla quaestio.
I grillini sono così, pazienza. Ironia della sorte, però, nel giorno in cui scopriamo il declassamento da 2° a 1° livello dell’ospedale di Andria (a proposito consigliera Di Bari non crede sia il caso di dire due paroline sul nuovo ospedale?) vengono fuori anche i compensi percepiti dal marito della consigliera Di Bari, sembrerebbe senza alcuna minima selezione pubblica, dal Teatro Pubblico Pugliese, consorzio controllato dalla Regione Puglia, che farebbe capo proprio alle deleghe in mano alla consigliera Di Bari.
Ed inoltre, sempre a proposito di trasparenza oltre che di onestà, dall’inchiesta giornalistica in atto emergerebbero altre questioni relative alla mancata pubblicazione delle spese effettuate per i viaggi istituzionali della consigliera Di Bari. Viaggi che pare siano rimborsati dalla Giunta Regionale pur non essendo Di Bari assessore.
E quindi una domanda sorge spontanea: è legittimo chiedere un chiarimento politico alla consigliera Di Bari ed ai cinque stelle? Sia chiaro che non basteranno i riflettori puntati su chi ha fatto del giustizialismo e della gogna mediatica l’unico modo di fare politica, a mettere in crisi il nostro saldo e sincero garantismo, ma ci sia consentito farne una questione innanzitutto ed in primo luogo di opportunità.
Perché, pur non ravvisando profili di diversa natura, sarebbe corretto fornire lumi nel rispetto dei cittadini e degli elettori. Non vorremmo che da “uno vale uno” si fosse passato a “qualcuno vale più di qualcun altro”.
In ogni caso una domanda politica sorge spontanea: ma i cinque stelle di Andria che fine hanno fatto? Non è che mentre Di Bari chiudeva un accordo politico con Emiliano qualcun altro ad Andria chiudeva un altro accordo politico col sindaco Bruno, di cui la città non ne è a conoscenza?” – conclude Gaetano Scamarcio, Presidente Generazione Catuma.