Presentata a Palazzo di Città ieri mattina, venerdì 23 febbraio 2024, l’Associazione Antiracket FAI di Andria.
Una cerimonia pubblica per suggellare questo giorno importante per la città di Andria che dice un secco e motivato no all’usura ed al racket. Imprenditori, associazioni, giovani, e istituzioni: una sala consiliare gremita per fare rete contro la criminalità che mina il tessuto economico e sociale della città.
Presenti la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia on. Chiara Colosimo; il Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura sua Eccellenza il Prefetto Maria Grazia Nicolò, il Prefetto della Provincia di Andria -Barletta-Andria sua Eccellenza Dr.ssa Rosanna Riflesso; il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani dr. Renato Nitti; il Procuratore Aggiunto di Bari Coordinatore della direzione distrettuale dr. Francesco Gianella; l’ex Procuratore di Bari Procuratore Giuseppe Volpe; il Questore della Bat dr. Alfredo Fabbrocini; il Comandante Provinciale dei Carabinieri Bat Coll. Massimiliano Galasso; il Comandante Provinciale della Guardia dì Finanza Bat Coll. Pierluca Cassano.
Presenti anche l’on. Mariangela Matera, il sen. Filippo Melchiorre, i consiglieri regionali Francesco Ventola e Grazia Di Bari. Insieme al sindaco di Andria Giovanna Bruno, assessori e consiglieri, presidente del Consiglio Comunale, il vescovo mons. Luigi Mansi, con il Presidente della Associazione Antiracket Andria Giovanni Tannoia.
Di seguito il discorso del sindaco Giovanna Bruno, pronunciato in apertura della cerimonia.
«Oggi è un giorno importante.
Per ciascuno di voi ma soprattutto per la Città.
Per questa Città.
Per il territorio.
È il giorno in cui nomi, marchi, storie, volti, danno formalità ad una precisa scelta fatta: la solidarietà.
Si, perché la rete delle associazioni Fai, antiracket e antiusura, parte proprio da qui: dalla solidarietà.
Che è il sentimento di fratellanza, di aiuto morale e materiale tra le persone di una comunità.
Avete scelto la solidarietà come avamposto della legalità, come pre-condizione della giustizia.
Una cosa forte: la solidarietà.
Ve ne sono grata.
La città vi è grata.
Indugio ancora su questo, perché ho provato in questi anni a chiedermi come mai in una città come Andria, con il pesante fardello di rivoli di pericolosa malavita, non si fosse mai arrivati a questo giorno.
Ho indagato, ricercato, analizzato, osservato. Ho raccolto i silenzi, la rabbia, la delusione, l’impotenza, la frustrazione, la sfiducia.
Ho sofferto con chi a chiare lettere, nella non denuncia, mi denunciava la voglia di reagire ma la paura di farlo.
Di chi urlava il coraggio di testimonianza ma ammutoliva per paura di essere toccato in prima persona.
Peggio ancora quando il timore è che ad essere toccati siano i tuoi affetti.
In questa città per tanti, troppi anni, non si è mai arrivati a questo giorno.
E mi chiedevo perché.
Ecco, la solidarietà: che è l’atteggiamento spontaneo o concordato, rispondente a una sostanziale convergenza o identità di interessi, idee, sentimenti.
Mancava questa convergenza.
C’era sempre qualcosa che si frapponeva ad essa.
Che ne ostacolava la maturazione.
Fino ad oggi.
Anzi, fino a ieri, fino all’altro ieri, fino a quel momento in cui nomi, volti, storie, marchi aziendali, voi…avete sconfitto la paura del primo passo, avete gettato il cuore oltre l’ostacolo, avete scelto il futuro al passato e avete scritto la storia.
Oggi, ora, qui, è la storia.
Grata e commossa, riavvolgo il film di questi anni.
In cui abbiamo provato ad abbattere il muro della diffidenza e dell’omertà.
O meglio: ci siamo messi in cammino per farlo.
Abbiamo scelto di provarci, facendoci compagnia nell’incertezza delle azioni ma nella determinazione dell’educazione alla cultura della legalità.
Oggi, questa storia che è legata a voi, costruisce un muro.
Non di divisione, non di distacco.
Un muro di persone, di imprese, di parole chiare: qui non si passa. QUI NON SI PASSA.
Non è terra di nessuno. Non è campo neutro.
È terreno di scontro e le regole le dettate voi, le dettiamo noi tutti, a chiare lettere: legalità contro illegalità.
Coraggio contro sopraffazione.
Denuncia contro minaccia.
Reazione contro violenza.
Qui non si passa!
Perché cuori, menti, volti, nomi hanno scelto da che parte stare e si fanno spalla per altri e altri ancora.
E si fanno bocca per chi ha paura di parlare, gambe per chi teme di camminare, braccia per chi non osa operare, occhi per chi si ostina a non vedere, orecchie per chi preferisce non ascoltare.
È il muro dell’umanità.
Contro tutto ciò che umano non è. Perché racket e usura non lo sono, pur vestendosi di umano.
Umanità che si trasforma in solidarietà.
È ciò che ispira la FAI.
Ed è bello che Andria, finalmente Andria, abbia questo suo muro di azione forte.
Una cosa, sommessamente, chiedo e suggerisco, impegnandomi in prima persona per questo:
Il muro di umanità e di coraggio che oggi presentiamo, facciamo in modo non abbia mai crepe, smottamenti.
Perché in quella crepa, immediatamente, subdolamente, in agguato e poi in azione, si infila la deriva malavitosa impadronendosi della nostra libertà e calpestando la nostra dignità.
Questo non possiamo e non dobbiamo consentirlo.
Confido in voi.
E voi fate altrettanto con me.
Sono al vostro fianco.
Da ieri, oggi e ancora di più domani.
Il coraggio non ci manca.
Testa alta, schiena dritta. Siamo pronti. Andiamo avanti».
Queste le parole invece della consigliera del M5S e delegata alle politiche culturali Grazia di Bari, presente ieri all’evento: “La presentazione dell’associazione Antiracket FAI di Andria, nata grazie all’impegno di 14 imprenditori, è un segnale forte per la città e per l’intera provincia. Dobbiamo ringraziare chi ha costituito l’associazione e siamo certi che sempre più imprenditori aderiranno all’associazione”.
“È importante far sentire a chi lavora nel tessuto produttivo della nostra città che non è solo. La politica deve fare la sua parte, al di là delle appartenenze, per essere vicina all’associazione, così da fare rete e far sì che gli imprenditori non si sentano soli. I tentativi di estorsione, le minacce e le intimidazioni non colpiscono il singolo, ma l’intera comunità ed è la comunità tutta che deve saper reagire.
Serve lavorare sulla prevenzione, perché solo così potremo aumentare le denunce, che purtroppo sono ancora troppo poche. È fondamentale valorizzare la nostra città e dare nuove prospettive ai nostri ragazzi. Solo così riusciremo a combattere l’illegalità e a togliere manovalanza alla criminalità. Dobbiamo partire dalla cultura e dal confronto costante con le associazioni e il tessuto imprenditoriale per poter dare risposte concrete” – ha concluso la Consigliere Di Bari.