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giovedì, 26 Dicembre 2024
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Andria – Rinnovo richiesta carburante agricolo: grandi difficoltà per gli agricoltori andriesi

FareAmbiente: "L'Amministrazione si fa cogliere impreparata di fronte a tale importante funzione, non riuscendo a garantire per tempo, il regolare e necessario disbrigo delle pratiche UMA"

Nel mentre i nostri agricoltori andriesi, ben 1500 utenti, sono alle prese con la difficoltà relative al rinnovo della richiesta di carburante agricolo agevolato nonostante siamo giunti alla metà del mese di febbraio ben sapendo che le lavorazioni agricole non possono fermarsi e l’esigenza di rifornirsi di carburante agevolato è necessaria oltre che ed improrogabile, l’amministrazione municipale di Andria con il sindaco e l’assessore alle radici, di quali radici non lo abbiamo ancora compreso, si recano in Spagna in visita ufficiale presso la sede del Consiglio Oleico Internazionale per presentare la XVI edizione di Qoco come prosieguo dell’anteprima con tanto di gran cassa di dicembre” – la nota è a firma dell’associazione ambientalista FareAmbiente, nella persona del dott. Benedetto Miscioscia.

La questione suscita non poche perplessità non solo per l’incapacità dell’ufficio UMA a svolgere le istruttorie delle centinaia di richieste inoltrate dai vari CAA, come se la cosa non fosse già nota, ma anche sul viaggio a Madrid e sulla valenza del tanto declamato Alto Patrocinio concesso dal COI che dovrebbe essere rappresentato nella giuria del concorso guarda caso da Mercedes Fernandez, capo dell’unità di chimica che secondo quanto riportato nell’articolo della rivista Teatro Naturale del 09/02/2024 pare avesse proposto nel 2019, l’allontanamento dell’italiano Nicola Caporaso, responsabile del settore chimica del COI a Madrid.

Una decisione poco avveduta considerato che su tale provvedimento, a dimostrazione delle ragioni del rappresentante italiano, è intervenuta la recente sentenza del 31 gennaio 2024 diramata dall’Iloat, il massimo tribunale amministrativo del lavoro per le organizzazioni mondiali, che ha bocciato tale illegittima decisione e condannato il COI al pagamento dei danni oltre all’eventuale reintegro al suo posto, nel frattempo occupato da una tunisina.

Se il buongiorno si vede dal mattino, la categoria dei produttori olivicoli italiani ed in particolare gli olivicoltori del nostro territorio, il principale polo produttivo olivicolo ed oleario italiano, dovrebbe incominciare a porsi qualche domanda sull’effettivo ruolo che la suddetta Organizzazione svolge per la promozione e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva.

Perplessità legittime, soprattutto quando il Sindaco della principale centrale produttiva di olive ed olio qual è la Città di Andria, esprime “la piena unità di vedute tra il COI e l’amministrazione municipale sulla necessità di non lesinare alcuno sforzo per sostenere la promozione dell’Olio come alimento di eccellenza salutistica e per favorirne il suo consumo da parte delle nuove generazioni”.

Una legittima prerogativa che francamente solleva qualche perplessità per quanto attiene gli interessi reali dei nostri produttori alla luce anche del fatto che lo stesso COI pare non navighi in acque tranquille considerato che rischi addirittura di finire sommersa da ben 16 contenziosi di lavoro con l’ipotesi che potrebbero arrivare, nel prossimo futuro, al rischio paralisi. Altro che “abbraccio con il COI” come dichiara l’assessore alle radici.

Intanto, paradossalmente, mentre in tutta Italia i trattori sono in movimento, ad Andria sono costretti a fermarsi con enormi disagi per lo svolgimento delle necessarie coltivazioni degli agricoltori, in quanto l’Amministrazione comunale con l’assessore delegato alle radici, si fa cogliere impreparata di fronte a tale importante funzione, non riuscendo a garantire per tempo, il regolare e necessario disbrigo delle pratiche UMA.

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