In occasione della “Giornata della Memoria”, sabato 27 gennaio 2024, Cosimo Damiano Damato e Pierdavide Carone portano in scena, alle ore 20,30 a Palazzo delle Arti “Beltrani” a Trani, il testo di Zvi Kolitz “Yossl Rakover si rivolge a Dio”.
“Yossl Rakover si rivolge a Dio” è l’ultimo messaggio scritto da un combattente del ghetto di Varsavia mentre il cerchio della morte si stringeva intorno a lui e ritrovato «tra cumuli di pietre carbonizzate e ossa umane, sigillato con cura in una piccola bottiglia».
Pochi conoscevano allora con precisione la storia della rivolta ebraica di Varsavia e della tragedia che con essa si consumò, ma subito il testo dell’ignoto combattente che chiama in causa Dio e il suo silenzio di fronte al trionfo dell’orrore, cominciò una lunga e singolare peregrinazione per il mondo fra Israele, Germania, Francia, Stati Uniti, diventando simbolo, lascito testamentario di chi si rivolta contro l’iniquità.
La narrazione del poeta e drammaturgo Damato, scandita dalle canzoni dal vivo eseguite dal cantautore Carone, accompagnato da Giuseppe Bassi al contrabbasso, attinge ad un repertorio d’autore civile sulla Shoah e sulla condanna delle guerre, con una matrice da preghiera laica, , fra cui ‘Auschwitz’ di Francesco Guccini, ‘La guerra di Piero’ di Fabrizio De Andrè, ‘Henna’ di Lucio Dalla, ‘La storia’ di Francesco De Gregori, ‘Portatemi Dio’ di Vasco Rossi, ‘Il cielo di Austerlitz’ di Roberto Vecchioni, ed ancora ‘Dove vola l’avvoltoio’ scritta da Italo Calvino, ‘Lulù e Marlene’ dei Litfiba, ‘Il carmelo di Hecht’ di Battiato/Camisasca e ‘Certo che sì’ scritta dallo stesso Pierdavide Carone, presente nel suo primo album “Nanì e altre storie” prodotto da Lucio Dalla.
Carone, giunto al successo per aver vinto il premio della critica in un noto talent, nel 2012 partecipa al 62° Festival di Sanremo proprio con il grande Dalla con il brano ‘Nanì’, che darà poi il nome all’album.
«Yossl Rakover si rivolge a Dio è una lettera breve, intensa e potente – commenta Damato – in cui si chiede conto a Dio sul perché abbia taciuto e chiuso gli occhi dinanzi allo sterminio del popolo ebreo. Un’orazione, una preghiera, un graffio di bestemmia in una supplica rabbiosa e allo stesso tempo devota che trasforma il sentimento di smarrimento, dolore e pietà in una fede incrollabile.
Quasi una sfida a Dio di Rakover che continua a credere ostinatamente nel suo Dio anche mentre l’umanità brucia insieme ai suoi figli e alla sua casa. Ma non bruciano la speranza e la carità, virtù cardinali per ogni ebreo».
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenotazione consigliata.
Per info: Palazzo delle Arti Beltrani, Botteghino via Beltrani, 51 Trani.
Tel. 0883500044 – E-mail: info@palazzodelleartibeltrani.it.