La Giunta Regionale dopo avere approvato a fine anno le proposte della Scuola Oberdan di Andria, contro lo smembramento irragionevole (o quasi) dei plessi facenti parte dell’Istituto, senza alcuna apparente valida motivazione, ha fatto una repentina marcia indietro aderendo alle cosiddette “segnalazioni” del Comune di Andria: tanto per usare un eufemismo!
La deliberazione della Giunta Regionale approvata il 5 gennaio scorso, infarcita di ridondanti citazioni di legge, in definitiva motiva il provvedimento con le “richieste di modifica di alcune decisioni assunte con la precedente delibera del 29 dicembre”: in poche parole non motiva nulla.
Le decisioni del Comune di Andria, all’epoca proposte da Sindaco e Assessore, e assunte con tale
ostinazione da essere a lungo duramente contestate da genitori e corpo docente della Scuola, in sintesi si riferiscono al distacco del plesso Don Tonino Bello per aggregarlo all’I.C. Imbriani (forse in crisi di iscrizioni) e la Scuola Materna “G. Lotti” da associare alla Scuola Media Vaccina.
Lo spettacolo di questi giorni cui abbiamo assistito è desolante e ripropone la vecchia ordinaria supremazia del potere politico su ogni forma democratica di partecipazione dei cittadini: quella che spesso e volentieri viene sbandierata dai politici.
E’ ancora fa tristezza la consueta discesa in campo delle truppe cammellate che enfatizzano un dimensionamento scolastico rifiutato da chi ogni giorno vive nella scuola e per la scuola.
Tutti abbiamo perso, ancora una volta, una buona occasione per dare un esempio di buona
comunità.
