“Si supera finalmente la stagione del Piano Casa, una legge prorogata per dodici anni e resa nel 2022 definitivamente incostituzionale”. La presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Barletta–Andria–Trani, Antonia Cascella, commenta con soddisfazione l’approvazione da parte del Consiglio regionale della nuova legge sull’edilizia.
Si tratta di un lungo percorso partecipato, promosso dalla Regione attraverso il consigliere delegato Stefano Lacatena, primo firmatario della legge, che ha coinvolto attivamente l’Ordine professionale della sesta provincia che, unitamente al lavoro della Commissione Edilizia e Urbanistica, ha contributo a fornire osservazioni e proposte di modifica al disegno di legge redatto sotto forma di bozza dalla Regione.
“Si è pensato di approvare una legge per così dire “strutturale” – spiega il coordinatore la Commissione edilizia e urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri, Domenico Sgaramella – che disciplinasse gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica, ai sensi del Testo Unico per l’Edilizia, graduando gli incentivi volumetrici al fine di promuovere il recupero, la riqualificazione ed il riuso del patrimonio edilizio esistente, nonché allo scopo di incentivare gli interventi di edilizia residenziale sociale”.
Tutti gli interventi previsti dalla legge dovranno risultare conformi alle norme statali e regionali in materia edilizia, urbanistica, di tutela del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico, di difesa del suolo, prevenzione del rischio sismico e accessibilità degli edifici.
In particolare, dovranno rispettare gli indirizzi, le direttive, le prescrizioni e le misure di salvaguardia del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) e, ove previsto, devono acquisire l’autorizzazione paesaggistica prevista nell’articolo 90 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PPTR o l’accertamento di compatibilità paesaggistica di cui all’articolo 91 delle NTA del PPTR.
“Un’importante novità – continua Sgaramella – è rappresentata dalla disciplina degli interventi di ristrutturazione urbanistica caratterizzata dalla possibilità di demolire e ricostruire con premialità volumetrica, delocalizzando le volumetrie esistenti in zone coerenti con la destinazione d’uso che si vuole reinsediare, e contestualmente liberare l’area di sedime di partenza con l’obbligo del ripristino ambientale della stessa”.
Forte è il richiamo alle norme per l’abitare sostenibile, di efficientamento energetico e il ricorso alle fonti rinnovabili, nonché alla rigenerazione urbana, rendendo la legge regionale approvata già operativa per quei Comuni che abbiano già approvato il Documento programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU).
“Il Consiglio direttivo dell’Ordine provinciale degli Ingegneri – conclude Cascella – continuerà ad impegnarsi a livello regionale e nazionale in tutte le iniziative che gli organi di Governo vorranno attivare nell’ottica della semplificazione normativa riguardante tutti i settori che investono l’ingegneria”.