Grandi novità per quanto riguarda le concessioni degli operatori relative al gambling online, un settore che è sempre più centrale nell’economia nazionale.
La bozza di decreto contenente il bando di gara per le concessioni del gioco online è sicuramente l’argomento forte per gli esperti del settore e per i suoi lavoratori. Una bozza fortemente voluta dal Ministero dell’Economia e redatta da una commissione ad hoc guidata dal direttore di ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato.
Tanti i numeri in ballo, a iniziare dai costi e dal limite alle concessioni, con gli operatori che hanno già iniziato a portare avanti alcune richieste: il nuovo bando, infatti, deve assecondare la crescita del comparto e non bloccarla. Il rischio maggiore all’orizzonte, oltre all’aumento dell’accise e la riduzione delle licenze che potrebbe ridimensionare l’attuale struttura dei casinò online italiani regolamentati.
I numeri del gambling in Puglia
Il settore dei giochi vale oltre 8 miliardi e 410 milioni di gettito erariale, ripartito tra prelievo, utile e imposta unica. Basta questo, insomma, per capire la sua importanza nell’economia nazionale. Per fotografare la situazione della Puglia, invece, sono utili i numeri contenuti nel report del Libro Blu 2021, all’interno del quale si legge come nella nostra regione, calcolata insieme a Basilicata e Molise, ci siano oltre 20 mila apparecchi AWP e oltre 3.700 VLT per più di 5 mila esercizi e sale attive. Una filiera che gioca un ruolo importante sul campo occupazionale e professionale e che adesso viene messa nuovamente in discussione dal nuovo bando di gara.
Concessioni, ecco le novità per il gambling
Stando a quanto si legge in questo articolo, le stime condotte da Ficom Leisure parlano di 7 milioni di euro di costi delle concessioni, con un limite di massimo 5 per singolo gruppo. Il numero, quindi, oscillerà tra le 22 e le 27 società italiane e straniere, con una gara che potrebbe produrre un introito erariale di oltre 180 milioni di euro.
A partecipare saranno 83 società concessionarie (53 italiane e 30 estere), il che vuol dire che molte rischiano di rimanere fuori, un rischio veramente alto per la filiera del gambling online in Italia, che solo nel 2022 ha sfiorati i 4 miliardi di spesa e ha garantito, da solo, oltre 1 miliardo di gettito erariale. Bisognerà aspettare, insomma, per capire quale futuro ci sarà.