“Mentre la politica andriese continua a tacere sui ritardi relativi alla realizzazione del nuovo ospedale provinciale di secondo livello da 400 posti letto con polo universitario in C.da Macchia di Rose, e anche sulla situazione in cui ormai versa il glorioso Ospedale Bonomo, sul tema intervengono con grande energia, e meno male, alcune associazioni cittadine” – la nota è a firma del Consigliere comunale indipendente, Nicola Civita, e dei Consiglieri comunali M5S Andria, Doriana Faraone e Pietro Di Pilato.
“Attraverso una trasmissione di una nota emittente locale abbiamo anche scoperto che, mentre per gli altri nuovi ospedali pugliesi in via di costruzione si stanno utilizzando mattoni e cemento, il “nostro” lo stanno realizzando con… la carta.
Dopo l’ultima commissione regionale di metà luglio scorso, l’ennesima durante questi anni, incontri che hanno prodotto tanta carta, pare che tra qualche giorno ci sarà, forse, una ennesima commissione in Regione, con tanto di ennesimo verbale di carta, in cui probabilmente si parlerà dell’esigenza di un parere legale, l’ennesima novità o, forse, ci sarà l’ennesimo rinvio, in ogni caso altra carta.
Un bellissimo ospedale di carta, che purtroppo non può curare nessuno.
Da ultimo, il Direttore Sanitario della ASL BT, come riportato da diversi organi di informazione, ha affermato che, se dipendesse da Lui, preferirebbe che la BAT avesse un solo ospedale di secondo livello da 800 posti letto, in un’area baricentrica nei pressi dell’autostrada, evitando sprechi e chiudendo contestualmente tutte le ginecologie e ostetricie degli attuali ospedali.
Evidenziamo che, vicino e ben collegato ad un casello autostradale, esiste già il nuovo ospedale “di carta” di Andria, con “soli” 400 posti letto. Poiché, in effetti, la nostra provincia sarebbe comunque ancora fortemente carente di posti letto rispetto a quanto previsto dalla Legge, per cui talvolta i cittadini sono costretti ad essere ricoverati in un corridoio, se c’è la volontà politica e poiché, da anni, il progetto è in continua rivisitazione, “al ribasso”, anche risparmiando sugli “ingressi monumentali” ed aggiungendo altre risorse, lo si potrebbe rivisitare “al rialzo” ed aumentare i posti letto, in aggiunta ai 400 previsti.
Ritornando alla silente politica locale, come anche silente è la politica nostrana nazionale e regionale, preso atto che anche nell’ultima commissione regionale di luglio scorso sono stati presi impegni ancora una volta non mantenuti, evidenziamo che ci sono 20 giorni di tempo per un sindaco per ritirare le proprie dimissioni, quindi chiediamo al nostro Sindaco Giovanna Bruno di formalizzare le proprie dimissioni quale segno di massima protesta per il trattamento vergognoso riservato alla città di Andria, così da dare 20 giorni di tempo al Presidente della Regione Emiliano per fornire assicurazioni certe, chiare e definitive sul nuovo ospedale di II livello con 400 posti letto e polo universitario “di carta” di Andria e sulla situazione dell’Ospedale Bonomo che non può continuare ad essere depotenziato, al contrario, va potenziato in vista del trasferimento dei suoi reparti, quando sarà, nel nuovo ospedale.
Laddove non dovessero pervenire risposte certe, chiare e definitive, o dovessero arrivare altre “carte”, crediamo sia opportuno ed inevitabile, per la nostra dignità di amministratori ed in difesa della dignità della città di Andria, e sottoscriviamo questo impegno senza alcun tremore alla mano, “andare tutti a casa”, noi compresi.
Per noi, la nostra città viene prima di tutto!” – concludono la nota.