Avvilimento e frustrazione.
E la sensazione di uno “schiaffo in pieno volto” per le tante maestre, forze dell’ordine, politica e istituzioni sociali che questa mattina, dopo una serie infinita di panchine e scarpe rosse, eventi manifestazioni e flash mob, si sono svegliati con la notizia che “proprio in questi giorni” non doveva arrivare.
E invece è arrivata, ancora una volta, quasi a voler urlare a tutti che questo megafono mediatico, invece di eliminare il fenomeno, serva solo a favorirne l’emulazione.
Vincenza Angrisano, 41enne barlettana, viene uccisa a coltellate dal suo compagno Luigi davanti ai sui due figli di 6 e 11 anni, martedì 28 novembre 2023 in un rimessaggio, che era anche la loro abitazione, della periferia di Andria.
Poi il suo assassino, ancora con l’arma in mano e tra le urla dei bambini, chiama il 118, che non ha potuto fare altro che appurare il decesso di Vincenza.
Ovviamente al momento non sono chiare le dinamiche interne di questa coppia che pare fosse separata in casa da circa una mese, ma tornano subito all’orecchio le dichiarazioni del Sostituto Procuratore Lucio Vaira, a proposito di redditi insufficienti che, troppo spesso, costringono le vittime a convivere con quelli che poi diventano i loro assassini.
Ancora una volta un dolore da parte di tutta la comunità che si esprime al meglio nelle parole della sindaca Giovanna Bruno: “sconvolta e incredula, ferita e attonita, esprimo profondo, immane dolore, stringendo al petto, al mio petto di mamma, quelle fragili, impotenti creature, da quest’oggi orfane della loro mamma”.