“Nella nostra città da diversi anni e, purtroppo, con sempre maggiore frequenza, anche negli ultimi giorni, si ha notizia di episodi di abbandono incontrollato e di incendio di rifiuti ad opera di ignoti” – la nota è a firma di 9 associazioni operanti nella città di Trani costituite in coordinamento a tutela dell’ambiente: Associazione Cittadinanza Attiva OIKOS, Associazione Esposti Amianto e rischi per la salute – BAT, Codacons Sede locale di Trani, Comitato Bene Comune, Il Colore degli Anni, Legambiente Trani, Movimento Civico Articolo 97 e Movimento Turismo Rurale – Trani UILDM.
“Questo grave fenomeno ogni volta che si ripete desta un intuibile allarme tra i cittadini, esposti loro malgrado ai relativi fumi, le cui emissioni moleste si propagano sull’intero territorio ammorbandone l’aria.
I disagi ripetutamente segnalati potrebbero costituire un rischio a danno della tutela della salute e della sicurezza delle persone, atteso che, ancora oggi, non se ne conosce la natura.
Le vicende dei fumi hanno interessato gran parte dell’agro di Trani negli ultimi anni, un segnale di criticità del nostro territorio da non sottovalutare.
Il corrente ripetersi degli eventi richiede accertamenti e risposte urgenti da parte di tutti gli Enti preposti alla tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini tranesi e del limitrofo comprensorio, Comune, ARPA Puglia, ASL, Prefetto, Regione.
Per cercare di porre rimedio e sollecitare tali Enti ad attivare azioni celeri, efficaci e risolutive del problema, 9 associazioni tranesi hanno chiesto a mezzo PEC, copia dell’elenco delle cave presenti sul territorio tranese, così come disposto nell’ordinanza n.233 del 6.11.2002 e copia dei risultati e relative determinazioni dei carotaggi eseguiti da ARPA Puglia nelle cave fumanti nelle quali si è accertata l’emissione di fumi ed esalazioni.
Lo stato di diffusa devastazione dell’agro di Trani fa emergere l’esigenza non più rinviabile di una mappatura aggiornata sia delle cave attive sia di quelle abbandonate o dismesse per verificare che non vi siano conferimenti illeciti di rifiuti.
Sono trascorsi ben 21 anni dall’ordinanza del 6 novembre 2002 e, ad oggi, nulla di concreto è stato fatto per la tutela del nostro territorio e la salvaguardia della salute pubblica.
L’inadempimento è grave.
Per tali ragioni, oltre a chiedere:
- messa in sicurezza delle aree di cava attraverso recinzioni;
- installazione di centraline per la rilevazione della qualità dell’aria;
- attività e installazione di sistemi di controllo per evitare scarichi abusivi;
- recupero ambientale e messa in sicurezza delle cave dismesse;
chiediamo una rapida ed esauriente risposta dall’amministrazione e dagli enti preposti” – concludono le associazioni tranesi.