Un anno e due mesi di reclusione per l’attore, comico e idolo della Bat, Gennaro De Santis, per tutti Uccio De Santis.
La sentenza (pena sospesa) è stata emessa dal giudice Antonio Donato Coscia che lo ha condannato per il reato di “emersione di base imponibile” e lo ha assolto da due ipotesi di dichiarazione fraudolenta “perché il fatto non sussiste”.
I fatti risalgono a presunte dichiarazioni fiscali infedeli relative agli anni 2012 e 2013, quando da titolare della ditta individuale che porta il suo nome, aveva dichiarato redditi per 56mila e 63mila euro.
Secondo il fisco, invece, ne aveva guadagnati rispettivamente 249mila e 289mila, sottraendo quindi allo Stato 192mila e 227mila euro.
Dopo i primi accertamenti della guardia di finanza però, l’attore avrebbe creato “a posteriori, fatture ad hoc, fatte apparire come emesse da altro soggetto economico, la cooperativa Idea comunicazione e spettacolo” della quale era lui stesso presidente, “allo scopo di legittimare fiscalmente incassi e prestazioni artistiche conclusi in nero”.
Inoltre avrebbe creato fatture con l’intestazione della cooperativa Idea “allo scopo di documentare fiscalmente compensi del proprio lavoro autonomo” e anche ricevute false “per rimborso spese, intestate a ignari soci lavoratori della cooperativa, che ne disconoscevano il contenuto e la sottoscrizione”.
Per questa ipotesi di reato il comico è stato condannato, per le due relative alla presunta evasione invece è stato assolto.
Una base di partenza quindi per il comico di Bitetto, che ora impugnerà la sentenza in appello.