La parola “deserto” evoca immediatamente l’immagine di enormi distese in sabbia in cui acqua e nutrimento sono quasi impossibili da trovare. Un’immagine molto lontana da quella delle nostre città, in cui pullulano i negozi e gli scaffali dei supermercati sono ricchi di prodotti coloratissimi.
Allora perché gli esperti parlano di “deserti alimentari” nelle città?
Nella vasta proposta di alimenti, la maggior parte dei quali sempre più ricca di grassi e zuccheri, trovare cibi sani è sempre più complicato. E mentre le popolazioni continuano a migrare dalle zone rurali alle città, queste ultime non riescono ad assicurare a tutti i cittadini una buona alimentazione: nelle megalopoli del Sud del mondo il 90% della popolazione non riesce ad alimentarsi adeguatamente e sono in aumento malattie come diabete e obesità.
Dunque, le zone delle nostre città in cui alimenti sani e nutrienti non sono facilmente accessibili prendono il nome di “deserti” o “paludi” alimentari.
Contrastare questo fenomeno, nonché proporsi come oasi da cui ripartire, è la missione del Food Policy Hub di Andria che, in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite e attraverso una serie di iniziative, intende avere una ricaduta positiva su salute, educazione alimentare, agricoltura urbana ed economia circolare della città.
Infatti, mentre al Chiostro San Francesco proseguono i lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione degli spazi che ospiteranno il laboratorio delle buone politiche del cibo, le prossime azioni del Food Policy Hub si pongono come strumento di questa rivoluzione.
A partire da settembre, si terrà una rassegna di eventi di sensibilizzazione in occasione della Giornata Europea della produzione biologica (23 settembre), della Giornata Internazionale contro lo spreco alimentare (29 settembre) e della Giornata Mondiale dell’alimentazione (16 ottobre), che vedranno protagonisti eminenti voci del settore ma anche artisti e attivisti che dedicano attenzione al tema.
Tornerà ad animare le strade con un secondo appuntamento il mercato contadino, occasione imperdibile per conoscere, apprezzare e sostenere i produttori cittadini di cibo biologico e a filiera corta.
Le Food Policy entreranno anche nelle scuole grazie alle giornate dedicate all’educazione alimentare, in cui gli studenti andriesi avranno la possibilità di comprendere cosa significa sana alimentazione e acquisire le competenze e gli strumenti per “leggere” e scegliere correttamente gli alimenti da consumare.
Saranno inoltre realizzati gli orti di comunità, collocati negli ambienti scolastici, che permetteranno ai giovanissimi cittadini di fare esperienza del processo di cura nella produzione di erbe, frutta o verdura, dalla semina alla raccolta.
Nel frattempo, le Imprese Sociali che animeranno il Chiostro San Francesco continueranno a lavorare.
La missione del Food Policy HuB, però, ha bisogno per essere efficace della collaborazione della cittadinanza. Per questo, l’invito che si fa ad ogni cittadino è quello di curare e affinare l’attenzione nei confronti della scelta e dell’acquisto del cibo. Perché scegliere prodotti sani e sostenibili significa voler bene a se stessi e al pianeta.