Sette anni fa, il 12 luglio 2016, tra Andria – Corato è accaduto uno dei più gravi disastri ferroviari mai avvenuti in Italia,disastro che e’ costato la vita a 23 persone, Maria Aloysi era fra queste persone.
Io Anna Aloysi sua sorella ancora oggi chiedo con forza Giustizia.
L’impatto è avvenuto alle ore 11:06 del 12 luglio 2016, i primi soccorsi arrivarono sul posto e trovarono una scena surreale, pezzi di lamiera ovunque sparse nella campagna, si sentivano urla di dolore, gente che gridava e si disperava, insomma i due treni si erano scontrati frontalmente tra Andria e Corato al chilometro 51 della tratta ferroviaria Bari – Barletta.
La macchina dei soccorsi e’ partita immediatamente, tutti i mezzi di soccorso arrivarono sul luogo del disastro, ma si capi subito che c’era ben poco da fare.
Quindi io Anna Aloysi mi sono sentita in dovere di costituire “L’ASSOCIAZIONE ANNA ALOYSI INCIDENTE FERROVIARIO ANDRIA – CORATO 12 LUGLIO 2016”
per ricordare mia sorella MARIA ALOYSI che in quell’incidente ha perso la vita per un tragico destino, andando così incontro alla morte in quel maledetto 12 luglio 2016.
Il dolore per me non si prescrive mai, in Italia la Giustizia non funziona da decenni, si finge di riformarla ma in realtà non avviene nulla e si preferisce favorire gli interessi corporativi che ruotano intorno ad essa a scapito dei cittadini che di fatto con i tempi lunghi dei processi non hanno Giustizia.
Prova di cio’ è questa sentenza vergognosa che è stata emessa qualche giorno fa, nella quale i giudici hanno deciso di non decidere, o meglio hanno voluto salvaguardare i soliti noti.
L’ “associazione Anna Aloysi incidente ferroviario Andria – Corato 12 luglio 2016” si battera’ con ancora piu’ forza affinche’ nel giudizio di appello vengano riconosciute le responsabilita’ di coloro i quali hanno volutamente evitato, per interessi economici, di mettere in sicurezza la tratta Andria-Corato.Dopo quanto successo e dopo 7 anni di proteste , manifestazioni e passerelle di politici NON E’ CAMBIATO NIENTE, gli incidenti continuano ad avvenire, non solo nel mondo del trasporto ferroviario, ma anche sulle funivie o sulle strade per la scarsa o nulla manutenzione , sembra ché non importi a nessuno la questione sicurezza, anzi con questa sentenza sembra che la colpa sia stata delle vittime, colpevoli di essere salite sul treno.
Con questa sentenza io Anna, sorella di Maria Aloysi, sono stata colpita al cuore per tre volte: la prima, il giorno della tragedia; la seconda, quando hanno segretamente e illegalmente “trasferito” la salma di mia sorella, alla quale non posso neanche portare un fiore; la terza con questa indescrivibile sentenza del tribunale di Trani.
Voglio anche fare una dedica a mia sorella Maria per tutto quello che ha fatto per me: anche se non e’ più presente su questa terra, mi ha lasciato ricordi meravigliosi che custodisco per sempre nel cuore.
Vorrei che il suo sacrificio insieme a quello di tante altre vittime , sia un punto di partenza per riformare tutto il sistema di controllo e di manutenzione ad ogni livello.