I Carabinieri della Stazione di San Ferdinando di Puglia hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 33enne di San Ferdinando di Puglia, ritenuto il presunto responsabile di atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata.
In particolare l’uomo, dal mese di aprile del corrente anno, con una condotta perdurante e reiterata, avrebbe sistematicamente molestato e perseguitato la giovane donna con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale -terminata per volontà della fidanzata- a causa del suo carattere geloso e del suo morboso attaccamento.
Tale condotta avrebbe cagionato nella vittima un perdurante e grave stato di ansia, ingenerando nella stessa il fondato timore per la propria incolumità , a tal punto da costringerla a cambiare le sue abitudini di vita.
L’attività d’indagine espletata dall’Arma di San Ferdinando di Puglia in seguito alla denuncia querela sporta dalla vittima, consistente anche nell’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza installato presso l’esercizio commerciale ove la giovane lavorava, avrebbero consentito di acclarare le condotte persecutorie e violente.
Pochi giorni dopo, sempre i militati di San Ferdinando di Puglia, all’esito di un’altrettanta articolata attività d’indagine, coadiuvati in fase esecutiva dai militari dell’Arma di Bologna, davano esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 36enne, ritenuto presunto responsabile di violenza sessuale aggravata nei confronti di minorenni nonché di atti osceni aggravati.
Nell’ottobre 2022 l’uomo, all’interno della villa comunale “Giovanni Di Vittorio“ di San Ferdinando di Puglia, approfittando dell’orario serale, si sarebbe reso responsabile di vari episodi di violenza sessuale in danni di alcune giovani di età inferiore agli anni quattordici.
Lo stesso, nel corso di diversi episodi, avrebbe sorpreso le ragazze, intente a passeggiare lungo la villa comunale, e con mosse repentine tali da impedire loro di reagire e/o difendersi, le avrebbe costrette a subire atti sessuali consistenti in palpeggiamenti delle parti intime, compiendo al contempo atti osceni.
Le indagini svolte, anche mediante l’escussione di persone informate sui fatti, unitamente ad un’attenta analisi degli eventi, avrebbero consentito di ricostruire minuziosamente le fasi di ciascun evento delittuoso, addivenendo all’identificazione dell’uomo.