“A seguito di molteplici e ripetute segnalazioni che ci sono giunte da parte di numeros* resident* della zona di Via Musti e delle strade vicine, abbiamo deciso con essi di indire una raccolta firme al fine di chiedere al sindaco Cannito e alla sua amministrazione l’immediato ripristino delle panchine, già precedentemente rimosse senza comprovati motivi e maggiori controlli nella zona” – comincia così la lettera del gruppo “Coalizione Civica” di Barletta, nella quale chiedono il rispristino delle panchine in via Musti.
“Fermo restando che le panchine da sempre per la nostra città rappresentano un punto cruciale di aggregazione sociale non solo per i più grandi, ma anche per i più piccoli: la precedente rimozione ha causato un lento e graduale svuotamento della zona sia durante gli orari giornalieri sia durante quelli serali.
La nostra città ha bisogno di maggiori spazi d’aggregazione per tutt*, maggiori investimenti per le generazioni giovanili (sempre più emarginate dai contesti sociali), maggiori tutele per gli spazi destinati agli anziani, la cui vita di quartiere viene costantemente mortificata a causa di queste politiche scellerate e incomprensibili volte ai tagli, alle rimozioni, alle riduzioni e mai agli incrementi: come una città senza abitanti non sarebbe tale, allo stesso modo non sono cittadini coloro che non potrebbero godere e usufruire appieno dei punti d’incontro pubblici e sociali.
È chiaro, pertanto, che le panchine consentono a tutte le generazioni della nostra città di poter vivere a 360° i contesti pubblici in maniera libera e indipendente, senza limitazioni di tipo politico.
Per i suddetti motivi il gruppo di Coalizione Civica si fa portavoce delle segnalazioni e delle proposte dei residenti di Via Musti e delle strade limitrofe (i quali chiedono l’immediato ripristino delle panchine in precedenza rimosse dall’amministrazione coadiuvate da maggiori controlli) attraverso una raccolta firme che possa rimettere al centro del dibattito la volontà popolare al fine di consentire a chiunque di poter usufruire di un bene pubblico, senza se e senza ma!” – conclude la nota.