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venerdì, 22 Novembre 2024
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Canosa di Puglia città Capitale della Cultura italiana? La proposta dell’Associazione BUSA

Archeologia, tradizione, enogastronomia: triplo salto vitale per l’economia cittadina

Il 6 giugno 2023 l’Associazione di Innovazione Urbana, Sociale e Ambientale BUSA, nelle persone del presidente, arch. Sabina Lenoci, e dei vicepresidenti, dott.sa Maria Rosaria Di Chio e dott.ssa Anna Maria Fiore, ha illustrato una relazione programmatica avente come oggetto la proposta per la candidatura di ‘Canosa città capitale della cultura italiana’ in Aula Consiliare del Comune di Canosa, alla presenza del sindaco, dott. Vito Malcangio, del vice-sindaco, sig. Fedele Lovino, dell’assessore alla Cultura, istruzione e archeologia, prof.ssa Cristina Saccinto, al consigliere, dott. Francesco Ventola e alle associazioni canosine che si occupano della valorizzazione e tutela del ricco patrimonio storico-archeologico e naturalistico della città.

Erano infatti presenti il sig. Luisi per la FAC, il sig. Silvestri per Archeoclub, il dott. Limitone per Italia Nostra, la prof.ssa Lanzisera per il Club Unesco, la dott.ssa Asselta e il sig. Pierno per la Francigena.

Questo primo incontro ufficiale concordato tra BUSA e il Sindaco ha avuto il compito di avviare un processo partecipativo che dovrebbe continuare allargandosi alle altre numerose ed importanti associazioni della città, alle istituzioni scolastiche e alla città tutta. Il lavoro di BUSA per ‘Canosa città capitale della cultura italiana 2026’ inizia lo scorso anno quando l’associazione comincia a studiare i vari dossier delle altre edizioni del bando emanato da MIC, il quale prevede, per la città vincitrice, un premio di 1.000.000 di euro per la realizzazione del programma, oltre alla visibilità nazionale ed internazionale delle ‘risorse’ culturali della città vincitrice e, in generale, delle migliori 10 proposte che arrivano alla seconda selezione.

Così BUSA, anche con l’aiuto di un gruppo di studiosi ed esperti conoscitori delle peculiarità della città, studia un’ipotesi di lavoro per la candidatura. Questo primo incontro ufficiale chiesto dal Sindaco e ritenuto utile dal consigliere comunale, Francesco Ventola, presente agli incontri, per verificare la fattibilità della proposta, è seguito ad altri incontri avuti tra la stessa amministrazione e BUSA che, nel gennaio scorso, dopo aver riscontrato presso le suddette associazioni interesse per la proposta di candidare Canosa come ‘città capitale della cultura italiana’, comunica all’amministrazione comunale in presenza e per vie informali l’interesse per l’iniziativa.

Dopo uno stop di alcuni mesi a questi contatti dovuti agli impegni che l’Amministrazione ha dovuto sostenere per seguire le procedure dei tanti progetti in corso, il sindaco Malcangio ha chiesto a Busa, dapprima di raccogliere per iscritto la condivisione della proposta di candidatura della città da parte delle associazioni consultate e, successivamente, di indire l’incontro del 6 giugno scorso.

Nell’incontro, BUSA ha illustrato sinteticamente una prima traccia del programma proposto anche come primo resoconto di alcune ipotesi di lavoro messe a punto negli incontri con le associazioni consultate e con le interlocuzioni avute con esperti e studiosi. Durante l’esposizione della relazione, durata poco più di 30 minuti, sono stati evidenziati in 5 punti le motivazioni della candidatura e le modalità della partecipazione spiegando che il dossier della candidatura da presentarsi al MIC deve essere concepito come un processo partecipativo che deve essere allargato alle numerose associazioni della città, alle categorie e non per ultimo ai cittadini.

A seguito di questa presentazione si è chiesto al Sindaco, come indicato nel bando del Ministero, di avviare le procedure necessarie per continuare il processo di candidatura di Canosa che prevede l’individuazione di figure appropriate per rivestire il ruolo di curatore ‘regista’ del dossier di presentazione, oltre che il coinvolgimento degli altri attori della città. Di seguito alcuni stralci della relazione.

“Perché candidare Canosa come ‘città della cultura italiana’?”
L’occasione della competizione, già a partire dalla candidatura, consente di sviluppare una serie di azioni che realizzano una narrazione del patrimonio in una prospettiva di vero e proprio dis-velamento delle numerose specificità della città in grado di accrescere la conoscenza per un pubblico più vasto e di arricchire in generale il patrimonio culturale della nostra epoca.

Canosa, infatti, offre la possibilità tangibile, con i numerosi reperti sparsi nella città contemporanea, grazie alle sue antiche tradizioni… di elaborare una possibile narrazione della civiltà occidentale fondata sull’accoglienza e lo sguardo verso oriente. In altre parole, la candidatura parte dall’idea di rappresentare la storia della città come ‘parte’ non trascurabile della storia della civiltà europea, delle sue origini ed interconnessioni con le altre civiltà, dei suoi valori consolidati, etc…

Tra le testimonianze non di minore importanza ci sono anche le storie umane. Personaggi come “Sabino”, la matrona canosina “Busa”, “Boemondo”, che seppero collocare la città entro uno scenario culturale, valoriale e politico più vasto… Si può rendere questa storia viva poiché nella città sono ancora visibili e presenti alcuni monumenti legati al contesto fisico e culturale di quelle storie. L’individuazione di fili narrativi potrebbe partire dalla città e riconnettersi con i reperti archeologici presenti negli altri musei italiani e stranieri.

Gli assets sono il patrimonio storico-archeologico dato dall’Archeologia, i cammini, le cave, le tradizioni eno-gastronomiche, i riti religiosi.
Costruire sinergie e ponti:
– tra le associazioni presenti nella città: culturali, sportive, imprenditoriali …
– tra le città vicine che hanno monumenti visitati da tutto il mondo come Castel del Monte, Canne della Battaglia, la Cattedrale di Trani …
– tra i musei che contengono reperti e testimonianze di Canosa in Italia e nel resto del mondo …

Nella città già si svolgono importanti eventi culturali connessi al patrimonio storico-archeologico, grazie al lavoro encomiabile di numerose associazioni culturali che si prendono cura da lungo tempo di questo nostro vasto patrimonio e hanno contribuito alla sua diffusione e conoscenza.
Si ricordano:
– la costituzione di una filiera educativa a partire dalla scuola elementare di Mazzini fino al Liceo classico-scientifico E. Fermi che, nel 2022, ha inaugurato una sezione dedicata ai beni culturali;
– la realizzazione in corso del nuovo Museo Nazionale di Archeologia;
– la presenza del Museo dei Vescovi;
– la presenza di una folta letteratura specialistica dedicata alla città, esito dell’attenzione di Università e studiosi che da molto tempo studiano la città e su di essa operano con ricerche importanti.

E ancora molte altre evidenze concrete del suo passato e della sua grandezza che sono sparse nei musei di tutto il mondo. Senza tenere conto, ma solo per la sua lapalissiana importanza, del ritorno economico enorme che un progetto del genere, sin dalle sue prime battute, potrebbe portare alla città di Canosa.

Occorre altresì sottolineare che è necessaria una maggiore promozione del panorama culturale, in particolar modo monumentale, con una più incisiva e frequente mediatizzazione di tali aspetti cittadini, affascinanti ma ancora ignoti ai visitatori. Queste eventuali iniziative potrebbero finalmente destare all’esterno attenzione e interesse tali da riuscire finalmente (un domani) a veder arrivare in città una mole di turisti assai più consistente.

L’incontro si è concluso con un generale apprezzamento delle linee di lavoro ma con la decisione valutare il rinvio della candidatura al prossimo anno, considerando l’effettivo poco tempo a disposizione per la preparazione del dossier della candidatura, anche a fronte del lavoro che dovrebbe organizzare attraverso risorse umane ed economiche interne l’amministrazione comunale, che ricordiamolo è, per regolamento, la proponente della candidatura.

Busa, come promotore dell’iniziativa e pertanto capofila di un lavoro che coinvolge in egual misura l’intera città, nessuno escluso, non può che dirsi comunque soddisfatta di quanto svolto fino a questo momento perché il primo ‘mattoncino’ di un progetto ambizioso e allo stesso tempo così importante e possibile per una città con tante risorse ed iniziative pregevoli già in atto, che solo se organizzate entro una regia esperta possono traghettare la città, nel suo complesso, verso uno sviluppo reale legato ad un’economia dell’‘accoglienza”, è stato messo.

Pertanto, in virtù di tutto questo, si auspica di proseguire in questo percorso con l’Amministrazione al fine di raggiungere l’ambizioso traguardo.

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