La Puglia potrebbe finire in ginocchio come l’Emilia-Romagna?
L’Alluvione in Emilia-Romagna è stata una vera e propria devastazione dai danni incalcolabili che ha interessato tutti i settori commerciali e non. Le perdite subite dai territori inondati sono da calcolare a diversi livelli, dalle infrastrutture distrutte ai campi agricoli totalmente sommersi.
E sono proprio i settori delle infrastrutture e dell’agricoltura a dover pagare il prezzo maggiore. Una prima stima, molto sommaria, parla di oltre 620 milioni di danni alle infrastrutture, tra rete viaria e ferrovie. 110 milioni di euro solo nella provincia di Bologna, 95 milioni in quella di Forlì-Cesena, 105 milioni per le ferrovie.
Oltre alla questione viabilità , ci sono i danni che stanno subendo famiglie e attività produttive. I terreni allagati hanno mandato in fumo almeno 400 milioni di chili di grano, il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni. L’alluvione ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in Romagna. Una tragedia.
Ma si poteva evitare tutto ciò? Da qualche giorno si parla di alcuni fattori scatenanti l’alluvione, come la sottrazione di suolo agricolo a favore dell’edilizia abitativa, sociale, industriale; il cambiamento climatico e, connessa, l’eccezionalità delle precipitazioni. Nessuna di queste affermazioni può essere smentita.
Anche la situazione in Puglia non è delle migliori, infatti come dichiara Michele Mossa, docente ordinario di Idraulica al Politecnico di Bari, tra i massimi esperti italiani di idraulica marittima, fluviale e ambientale: “Nessuna zona può dirsi totalmente al sicuro. Tra l’altro abbiamo testimonianze storiche anche a Bari”.
Poi avverte: “L’ISPRA ha elaborato cinque indicatori nazionali di rischio per frane e alluvioni. La popolazione a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media ammonta a 6.818.375 abitanti (11,5%). Le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio frane e alluvioni sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria. Le famiglie a rischio alluvioni sono 2.901.616″.
Intanto le Guardie Campestri di Andria hanno redatto una mini guida con alcune regole da seguire in caso di alluvione nel nostro territorio, sia se ci si trovi all’aperto, sia al chiuso o sia in auto.
Tra le norme più importanti possiamo trovare:
– Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita;
– Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’auto: la vita umana è più importante;
– Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare;
– Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
L’elenco completo (25 regole) è possibile consultarlo su: https://www.guardiecampestriandria.it/2023/05/22/alluvione-ecco-le-regole-da-seguire-in-caso-di-emergenza/.