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venerdì, 22 Novembre 2024
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Barletta – Secondo monitoraggio ambientale, PD: “Sindaco assente”. Cianci: “Siamo rimasti sconcertati”

Ieri sono stati presentati i risultati del secondo monitoraggio ambientale della falda e dei suoli ricadenti nella zona industriale di Barletta. I commenti del gruppo PD e dell'avv. Michele Cianci

“Il Sindaco e Assessore all’Ambiente, oltre che medico di professione, è assente a un importante appuntamento che riguarda la salute dei cittadini. Ieri, infatti, sono stati presentati i risultati del secondo monitoraggio ambientale della falda e dei suoli ricadenti nella zona industriale di Barletta. I dati sono assai preoccupanti” – a dichiararlo è il Gruppo consiliare PD, nelle persone di Rosa Cascella, Filippo Caracciolo, Rosalia Dipaola, Giuseppe Paolillo, Santa Scommegna e Adelaide Spinazzola.

Si registrano livelli di cromo esavalente, uno dei più pericolosi inquinanti ambientali, molto al di sopra della soglia di tolleranza. In generale vi è una diffusa contaminazione del suolo, con diverse sostanze nocive come solventi e metalli pesanti. Non è chiaro, in base all’indagine, se tale contaminazione sia stata causata da sversamenti del passato o se, al contrario, sia ancora in corso una azione inquinante da parte di attività industriali.

‘Sommariamente la città non sta messa malissimo, ma neanche benissimo’ è l’unico desolante commento rilasciato agli organi di stampa dall’amministrazione comunale. Una boutade, che speriamo fosse almeno una citazione, più o meno voluta, di Flaiano: ‘la situazione è grave, ma non è seria’.

La seconda campagna di monitoraggio – continua la nota – conferma di fatto i risultati del primo monitoraggio (e cioè una condizione generalmente negativa, con particolare gravità nella zona industriale). E se ARPA, Regione e CNR stanno facendo la propria parte per intervenire in questo settore delicatissimo, ed essenziale per la qualità della vita dei cittadini di Barletta, non si può certo dire lo stesso per l’amministrazione comunale.

L’assenza di Cannito, nella doppia veste di Sindaco e Assessore all’Ambiente, alla conferenza stampa di presentazione dei dati è solo l’ultimo atto, anzi l’ultima omissione. Come gruppo consiliare del PD avevamo chiesto, in sede di discussione sul bilancio, di stanziare risorse per questo capitolo.

Nessuna risposta da parte di Cannito e della sua maggioranza, nessuna risorsa per l’ambiente. Hanno altre priorità, evidentemente: grandi e soprattutto piccoli eventi, party e festicciole. Ma l’inquinamento delle falde è una emergenza rispetto a cui non ci si può voltare dall’altra parte.

Auspichiamo che l’amministrazione comunale rompa il silenzio dietro il quale si è trincerata per garantire il minimo sindacale, e cioè che la bonifica venga effettuata quanto prima. E come principale forza di opposizione metteremo in campo nelle prossime settimane tutte le azioni necessarie e a nostra disposizione, affinché i cittadini ricevano risposte e rassicurazioni.

La tutela dell’ambiente è, prima di ogni altra cosa, tutela della salute nostra e delle future generazioni di cittadini barlettani” – conclude il Gruppo consiliare PD.

Sulla questione è intervenuto anche l’avv. Michele Cianci, Presidente Comitato Operazione Aria Pulita: “A seguito della presentazione, in data odierna, dei risultati del secondo monitoraggio ambientale della falda e dei suoli ricadenti nella zona industriale di Barletta, siamo rimasti sconcertati dalla conclusione alla quale si è giunti.

Infatti, pur apprezzando l’enorme lavoro svolto dal Prof. Vito Felice Uricchio, Dirigente CNR-IRSA e dalla ricercatrice CNR-IRSA, dottoressa Valeria Ancona, non ci è chiaro quali siano le cause dell’inquinamento delle falde che insistono nel sottosuolo BUZZI-TIMAC.

La presenza del cromo esavalente in quantità che supera notevolmente i livelli di tolleranza, da chi è stata causata? Quale è l’azienda che ha inquinato quella zona? Quando ciò è accaduto? È ancora attiva la causa dell’inquinamento? 

Se non si risponde a questi quesiti, non si potrà mai e poi mai risolvere il problema secondo il principio giuridico chi inquina paga! 

Siamo contenti di aver appreso che c’è la possibilità di ripulire le falde attraverso un meccanismo di lieviti che dovrebbe eliminare in grande parte il cromo esavalente, ma se non si è a conoscenza di chi è ovvero di chi è stato l’inquinatore, a carico di chi saranno queste spese?

Certamente dei contribuenti! Così come lo sono state le spese del monitoraggio. Se è vero, come è vero, così come affermato dall’Avv. Vito Bruno, che trai i compiti dell’ARPA non vi è quello di individuare il responsabile, a cosa è servito spendere tempo e danaro pubblico per tale servizio di monitoraggio se non si prosegue in tal senso? 

Di tal che, a nostro avviso, è onere dell’amministrazione comunale trasmettere l’esito del monitoraggio agli organi di polizia giudiziaria, affinché si possa fare chiarezza sulle responsabilità di questo crimine. 

L’aver inquinato o continuare ad inquinare il suolo e le falde della nostra città è certamente un crimine ed è indispensabile individuare il responsabile che si dovrà fare carico della bonifica e non far ricadere tale onere sui cittadini barlettani!

Siamo certi che l’amministrazione come ha provveduto ad effettuare questo monitoraggio unico in Puglia sarà altrettanto celere a trasmettere i risultati dello stesso alla Procura della Repubblica di Trani che procederà ad individuare le responsabilità e a risolvere questa annosa questione” – conclude Cianci. 

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