Anemie e talassemia.
Tematiche delicate di cui si sente la necessità di informare i cittadini.
Abbiamo intervistato la dottoressa Maria Coniglio, specialista in ematologia (malattie del sangue e delle linfoghiandole) e dirigente medico della Asl BT.
Dottoressa quali sono i rischi e pericoli di queste patologie?
Il rischio maggiore è dovuto senza dubbio alla mancanza di prevenzione, spesso sottovalutata in campo ematologico.
Tra le patologie spicca l’incompatibilità materno fetale, condizione che si verifica quando il nascituro ha un gruppo sanguigno diverso rispetto a quello della mamma e che è la causa piu frequente di aborti spontanei.
Attualmente è possibile fare prevenzione?
Negli anni precedenti si è sempre fatta una ricerca preventiva che ci portava a determinare se i genitori di un futuro nascituro fossero portatori sani di Talassemia. Se solo uno dei genitori è portatore sano non e’ possibile che nasca un figlio con la Talassemia Grave (Talassemia Major) potrebbero nascere figli affetti da anemia mediterranea ed avere forme più o meno gravi.
La medicina si è evoluta, quali i suoi consigli?
Per quanto oggi la problematica è stata affrontata, e quindi il numero dei bambini talassemici si è ridotto, molti genitori arrivano a concepire senza sapere di essere portatori sani di anemia.
Informazioni queste un tempo obbligatorie nelle scuole. Di qui la necessità di tornare a spiegare ai cittadini che con un semplice esame del sangue si possono evitare anemie gravi congenite e anemia emolitica neonatale con immunoprofilassi.
Ci sono forme più gravi di anemie?
A preoccupare è una forma rara di emoglobinopatia, la cosiddetta forma ESSE – beta, la cui diffusione è favorita dalla globalizzazione.
Si manifesta in età adolescenziale con forme di stanchezza, campanello di allarme questo che evidenzia che qualcosa può essere sfuggito nell’osservazione dell’emoglobinopatia dei genitori. da medici non specialisti.
Come è possibile prevenire le malattie del sangue?
Innanzitutto consiglio a tutti di rivolgersi a medici specialisti in materia e di effettuare una volta all’anno, e alle coppie prima di mettere al mondo un figlio, un esame emocromocitometrico per tenere sotto controllo i globuli rossi, globuli bianchi e le piastrine. Elementi del sangue la cui morfologia può cambiare per molteplici cause: virali, tossiche (l’inquinamento) e iatrogene.
Quali sono i tipi di anemia?
Ricordiamo che le anemie dovute alla riduzione dei globuli rossi possono essere: primarie congenite, emoglobinopatie e talassemia; secondarie dovute alla carenza di ferro o perché non apportato in quantità giuste dagli alimenti o per malassorbimento a livello gastrico. I sintomi sono l’asteria e il pallore. Ci sono anche le anemie autoimmuni. Esempio anemie in pazienti affetti da tiroidite autoimmune. Ci sono anche le anemie secondarie a trattamento terapeutico osservate in corso di chemioterapie e neoplasie. Infatti il campanello dall’allarme di alcune leucemie soprattutto delle leucemie acute mieloblastiche.
Qual è l’età più a rischio anemie?
Attenzione all’età adolescenziale. L’ organismo sano è portato a difendersi, a combatte, però come in ogni battaglia si può rafforzare o indebolire. La medicina si evolve le patologie cambiano, il sistema immunitario cerca di rispondere ai nuovi insulti.
Anemie e aborti spontanei, che relazione intercorre?
Certamente quando si parla di anemia un campanello d’allarme sono anche gli aborti spontanei, alcuni dovuti alla incompatibilità del gruppo sanguigno sistema RH, altri ad alterazioni dei fattori della coagulazione quale “MTH FR”. Prossimamente ne parleremo più approfonditamente.
Dott.ssa Maria Coniglio
Medico specialista in ematologia clinica ed oncologica (malattie del sangue e delle linfoghiandole);
già dirigente medico presso il servizio immuno trasfusionale P.O. Trani;
dirigente medico responsabile servizio di immunoematologia P.O. Bisceglie/Trani;
Presidente nascente ADISCO (associazione donatrici cellule staminali cordone ombelicale) sez. Trani;
Docente di immunologia presso la scuola infermieristica P.O. Trani (Università degli studi di Bari);
Autrice di molti studi scientifici “Emopatie ed immunopatologie;
Attualmente dirigente medico specialista Dipartimento staff di direzione strategica.