La storia dei pali da barbiere ha inizio nel 1163 durante il concilio di Tours, quando papa Alessandro III vietò agli uomini di chiesa di fare salassi (le trasfusioni di sangue).
Da quel momento, e sino alla nascita della chirurgia moderna, furono i barbieri a fornire questo servizio e non più i religiosi.
I barbieri erano dei veri e propri “barbierichirurghi”, in quanto si occupavano anche di estrazioni dentarie, ricomposizioni di fratture e cure di piccole ferite.
Il palo da barbiere nacque proprio per segnalare questi servizi medici e non quelli relativi a barba e capelli.
In origine il rosso simboleggiava il sangue, il bianco le bende utilizzate per fermare il flusso del sangue e il palo rappresentava l’asta che i pazienti dovevano stringere per rendere visibili le vene.
Si tratta di un’invenzione britannica a cui fu aggiunto il blu quando si diffuse negli Stati Uniti.
Probabilmente il blu serviva ad indicare il colore delle vene o più semplicemente era un modo per riprendere i colori della bandiera americana. Le versioni girevoli del palo, invece, sono molto più recenti.
Negli ultimi anni anche in Italia i pali segnalano i saloni dei barbieri: questo simbolo, infatti, si è
tramandato nel tempo attraversando epoche e nazioni diverse, ed è divenuto oggi, per eccellenza, il simbolo dei barbieri.