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martedì, 26 Novembre 2024
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Bat – “Le architetture del silenzio”: protocollo d’intesa tra Parco Alta Murgia e Università del Nevada

L'obiettivo è valorizzare il patrimonio architettonico e antropico del Parco dell'Alta Murgia, in occasione dei suoi 20 anni che si celebreranno nel 2024

Un protocollo d’intesa per valorizzare le architetture rurali del Parco dell’Alta Murgia, in occasione dei suoi 20 anni che si celebreranno nel 2024. “Le architetture del silenzio”, quella fitta trama di manufatti che comprende le case abbandonate della Riforma Agraria, insieme alle masserie, jazzi, neviere e cisterne sparse qua e là sul territorio e che raccontano l’essenza della civiltà contadina.

Un’iniziativa che vedrà la sinergia – attraverso una convezione – tra Ente Parco, Università del Nevada – Reno e l’associazione Esperimenti Architettonici, per realizzare mostre itineranti, talk, residenze artistiche e workshop fotografici, raccontando un patrimonio antropico ricco di storia e storie.

Coinvolti nel progetto la Prof.ssa Carolyn White, docente di antropologia all’Università del Nevada, Steven Seidenberg, artista e autore del libro fotografico “The architecture of silence” sulle case abbandonate della Riforma Agraria e Saverio Massaro, presidente dell’associazione Esperimenti Architettonici.

Il presidente del Parco Francesco Tarantini li ha accolti nella sede dell’Enteper definire le linee guida della collaborazione, che avrà lo scopo di condurre cittadini e visitatori alla scoperta di strutture dal fascino unico.

«Quale migliore occasione, se non il ventesimo compleanno del Parco, per valorizzare un elemento importantissimo del suo patrimonio architettonico– dichiara il presidente Tarantinifatto di case costruite durante il processo di riforma e di manufatti che raccontano di paesaggi umani. Accogliamo con piacere la collaborazione con l’Università del Nevada, certi che amplierà la conoscenza delle ricchezze dell’Alta Murgia.»

Carolyn White è archeologa, direttrice del Dipartimento di Antropologia presso l’Università del Nevada – Reno (USA) e del Museo di Ricerca Antropologica. Il suo lavoro di archeologo storico focalizzato antropologicamente si occupa di un arco di tempo di quattro secoli concentrandosi sulla materialità dell’identità. Steven Seidenberg è un artista e scrittore con sede a San Francisco. Ha esposto le sue opere in Nord America, Europa e Asia ed è autore diThe architecture of silence: AbandonedLives of the Italian South (Contrasto),Pipevalve: Berlin (Lodima), Situ (Black SunLit), Itch (RAW ArT Press) e di numerosi capitoli di versi e aforismi.

PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA

Istituito nel 2004, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia si estende per 68.077 ettari sulla parte più elevata delle Murge pugliesi. Il territorio è uno scrigno di biodiversità dove si alternano doline, colline, inghiottitoi, lame, grotte, scarpate, creste rocciose e boschi di quercia e conifere. Chiamato il “cuore di pietra” della Puglia, è tra i pochi esempi al mondo di prateria arida mediterranea, modellata dal carsismo che ha scolpito nei millenni la roccia affiorante.

L’azione dei venti e delle piogge ha dato forma a un eccezionale repertorio di siti geologi, dal 2019 oggetto di un iter di studi per entrare nella rete internazionale dei Geoparchi UNESCO. Visitare i geositi è un viaggio lungo la storia della terra, sin dall’età dei dinosauri. Tra questi, hanno particolare importanza Cava Pontrelli con circa 25.000 impronte di dinosauro rinvenute, Grotta di Lamalunga che conserva lo scheletro dell’Uomo di Altamura, un neandertaliano vissuto tra 130.000 e 190.000 anni fa, le Miniere di bauxite, il Pulo di Altamura e il Pulicchio di Gravina.

Monumento simbolo del Parco è invece Castel del Monte, la fortezza ottagonale voluta da Federico II nel XIII secolo, oggi Patrimonio UNESCO e tra i siti culturali più visitati.  L’area del Parco comprende tredici comuni (Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo, Spinazzola, Toritto) tra le province di Bari e BAT (Barletta-Andria-Trani).

Immagini tratte dal libro fotografico The architecture of silence.

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