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sabato, 28 Dicembre 2024
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Andria – L’associazione “Le Amiche per le Amiche” incontra il Prefetto Bat Riflesso

Un incontro proficuo in cui la dinamica associazione, ha illustrato il progetto "La Casa per le Amiche", rappresentando tutte le attività che vengono svolte a sostegno delle Amiche in difficoltà

L’associazione andriese “Le Amiche per le Amiche” ha avuto l’onore di incontrare il Prefetto della Bat, Sua Eccellenza Dott.ssa Rossana Riflesso, manifestandole un sentito ringraziamento per l’impegno profuso con dedizione e passione verso la comunità, come Donna delle Istituzioni.

Un incontro proficuo in cui la dinamica associazione, ha illustrato il progetto “La Casa per le Amiche”, rappresentando tutte le attività che vengono svolte a sostegno delle Amiche in difficoltà: la boutique solidale, la helpline, lo sportello d’ ascolto psicologico, lo space office solidale, la biblioteca di genere,  la cucina per le Amiche. Un progetto che le Amiche autofinanziamo grazie ai contributi delle socie e di coloro che ai laboratori organizzati dalle volontarie.

L’incontro ha rappresentato, soprattutto, una preziosa occasione per un confronto su una piaga sociale, che la Prefetta, come anche l’associazione, ha molto a cuore: la violenza sulle donne. Una violenza che,  nonostante il dispiego di risorse umane ed economiche da parte dello Stato e della società civile, continua a mietere vittime. 

“Ciò che ha colpito Le Amiche in questo incontro, afferma la Presidente, Avv.ta Francesca Magliano, è stata soprattutto la sensibilità del Prefetto verso la sofferenza di queste donne, la sua determinazione nell’essere accanto a tutte noi nel cercare di combattere nella quotidianità questa piaga sociale, ognuna con le proprie competenze. Una battaglia difficile che sicuramente va affrontata attraverso la prevenzione, ma che non può  fare almeno di un cambiamento culturale. 

Per questo fondamentale è  promuovere una sensibilizzazione che coinvolga le donne vittime e spesso non consapevoli di esserlo; gli uomini abusanti e spesso recidivi e  soprattutto la scuola sin dalle classi primarie. E’ una battaglia che possiamo vincere, perché è una battaglia culturale”.

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