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venerdì, 22 Novembre 2024
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Canosa – Stagione Teatrale, nuovo appuntamento con Lodo Guenzi in “Trappola per topi” al Lembo

Dopo l’enorme successo di venerdì 17 febbraio con “Il medico dei pazzi", il “Teatro Lembo” torna protagonista in occasione di un nuovo spettacolo, quello di Lodo Guenzi, frontman del gruppo musicale lo “Stato Sociale”

Dopo l’enorme successo registrato venerdì 17 febbraio con “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta, il “Teatro Lembo” di Canosa quale culla della cultura canosina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese torna protagonista in occasione di un nuovo spettacolo, quello di Lodo Guenzi, frontman del gruppo musicale lo “Stato Sociale” che sarà in scena con “Trappola per topi” venerdì 24 febbraio.

«C’è fame di cultura e questo, per una città come la nostra – spiega l’Assessore alla Cultura Cristina Saccinto – non può che soddisfarci. L’obiettivo è e sarà quella di aumentare l’offerta nei confronti della cittadinanza ma anche verso i più giovani.

Colgo l’occasione anche per ringraziare l’azienda “Caporalplant” che ha inteso sponsorizzare l’iniziativa “Premia la Cultura” dando la possibilità agli studenti delle classi VB SIA-VA dell’IISS Einaudi di Canosa di incontrare l’intera compagnia e nello specifico, appunto, Lodo Guenzi che abbiamo avuto modo di apprezzare anche per le sue doti canore nei recenti Festival di Sanremo».

Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta “Trappola per topi” di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. “Trappola per topi” ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché.

Nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. I personaggi di Trappola nascono ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. 

In questo la scelta di Lodo Guenzi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento. Ingredienti succosi ed intriganti che spero intrappoleranno il pubblico.

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