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venerdì, 22 Novembre 2024
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Andria – Urban Mobility: la tosse come campanello d’allarme

L'associazione andriese che si occupa di mobilità sostenibile: "Vogliamo immaginare la nostra città priva di automobili e lasciare che le strade siano gli spazi adibiti agli alberi, alle bicilette"

“Condividiamo la storia del nostro amico attivista Nicola che ci ha raccontato la sua esperienza tra le strade della nostra città e che ci indica come la tosse possa essere un campanello d’allarme da tenere in considerazione quando si passeggia tra le strade dei nostri quartieri” – inizia così la nota di Urban Mobility, l’associazione andriese che si occupa di mobilità sostenibile.

“Nicola ha 30 anni e grazie all’educazione ricevuta in famiglia adotta quotidianamente senza remore delle azioni a tutela dell’ambiente ed una tra queste è preferire gli spostamenti a piedi o in bici, evitando il più possibile l’uso dell’automobile.

Ci racconta: ‘Sono un ambientalista per vocazione e per educazione familiare, per me è inconcepibile gettare carte o fazzoletti per strada, è come se sentissi un pugno nello stomaco.

Vi scrivo perché voglio raccontarvi la mia esperienza diretta di quando passeggio per le vie della città, per recarmi a lavoro o per le varie commissioni, e che molti dei miei amici condividono. Parto da via Dalmazia, la zona in cui abito e al mio primo impatto visivo intercetto una coda di auto a passo d’uomo che va oltre l’incrocio con via Santa Maria dei Miracoli e viale Puglia.

Qui la concentrazione del traffico congestionato nella maggior parte della giornata produce una elevatissima quantità di smog che percepisco in gola e mi induce a tossire. Di sera, poi, sono ben visibili gli scarichi che fuoriescono dalle marmitte di auto, trattori e motorini, via Dalmazia sembra un’autostrada, e non servirebbe una centralina per intuire che l’aria è malsana.

Continuo a piedi verso l’incrocio di via Castel del Monte, qui intersecano cinque percorsi gestiti da un impianto semaforico per cui l’attesa media supera il minuto e pur con strade più larghe e meno occluse dagli edifici residenziali, il tossire non si placa; percepisco in gola un continuo pizzicare, tossisco ma non sono ammalato.

Cambio zona, sono su viale Gramsci nei pressi della scuola Vaccina, all’incrocio di viale Venezia Giulia, durante l’attesa al semaforo rosso per i pedoni anche qui la mia tosse non si ferma e quando ci passo di sera la situazione è anche più grave poiché dovuta al traffico congestionato.

Io penso che non serva una centralina per capire che l’aria che respiriamo sia abbastanza inquinata, la mia tosse, in una persona sana come me, è indice che il mio corpo sta provando un disagio e reagisce espellendo quanto malsano.

Penso che la tosse continuerà ad accompagnarmi spesso durante le mie passeggiate e che per una persona fisicamente sana e non fumatrice sia inconcepibile quanto mi accade. Cosa possiamo fare, mi chiedo’.

Noi di Urban Mobility vogliamo immaginare la nostra città priva di automobili e lasciare che le strade siano gli spazi adibiti agli alberi, alle bicilette, alle nostre passeggiate e al trasporto pubblico, declinando la soluzione offerta dalla città spagnola di Pontevedra ebbene dobbiamo agire celermente” – conclude la nota.

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