Il 2023 si apre con una importante novità nel campo della diagnostica radiologica. Da questo mese di gennaio, infatti – dopo una iniziale fase di sperimentazione che nel 2022 ha coinvolto 40 utenti – l’Unità Operativa Complessa di Radiologia del Bonomo di Andria, diretta dal dott. Tommaso Scarabino, ha attivato il servizio di Risonanza Magnetica, di qualunque distretto corporeo, anche ai pazienti portatori di dispositivi cardiaci impiantabili attivi quali pacemaker, defibrillatori e loop recorder, purché RM compatibili, in piena sicurezza e tranquillità.
Per avviare tale attività è stata essenziale la stretta collaborazione multispecialistica tra la Radiologia e l’Elettrofisiologia, al fine di garantire le migliori condizioni di sicurezza nell’esecuzione dell’esame.
L’introduzione sul mercato di dispositivi compatibili con la RM (“RM conditional”) ha reso possibile l’esecuzione, in certe condizioni controllate, di esami RM altrimenti preclusi. In particolare i risultati ottenuti dalla ricerca hanno permesso, così, di determinare i rischi derivanti dall’incontro di queste due tecnologie e di individuare soluzioni tecniche per eliminare o ridurre tali rischi, consentendo la realizzazione di impianti pacemaker/defibrillatori e elettrocateteri MR-conditional, cioè compatibili con la RM, in determinate condizioni di utilizzo.
Sulla scorta delle indicazioni normative il Servizio di Sorveglianza Fisica e Radioprotezione della Asl Bt ha, quindi, redatto e implementato una procedura scritta e codificata con indicazione delle matrici di responsabilità dei vari professionisti coinvolti e di check- list tracciabili.
“Se oggi abbiamo potuto raggiungere questo risultato – spiega Scarabino – è stato grazie ad un gruppo di lavoro che si è impegnato su più fronti ed in particolare alla dott.ssa Samantha Cornacchia del Servizio di Sorveglianza Fisica e Radioprotezione Aziendale, alla radiologa dott.ssa Claudia Rutigliano, individuata quale Responsabile della sicurezza clinica e dell’efficacia diagnostica dell’apparecchiatura RM in virtù della sua pluriennale esperienza di Radiologia Cardiologica (in particolare di Coro-TC e Cardio RM), e ai colleghi dell’UOS di Elettrofisiologia (Domenico Gianfrancesco, dirigente responsabile, Pierpaolo Vitti, Gianluca Robles) afferente all’UOC di Cardiologia diretta dal dott. Francesco Bartolomucci”.
“Siamo orgogliosi di questo sforzo corale – prosegue Scarabino Responsabile della UOC di Radiologia – di cui è protagonista anche il personale tecnico-infermieristico, che attraverso procedure effettuate peraltro in pochi centri pugliesi, come testimonia l’alta mobilità attiva extra-aziendale presso il Bonomo di Andria, ci consente di confermarci punto di riferimento nel panorama radiologico della Regione”.
“Il ruolo del radiologo – precisa la dott.ssa Claudia Rutigliano Responsabile della sicurezza clinica e dell’efficacia diagnostica dell’apparecchiatura RM – è quello di verificare la giustificazione dell’esame radiologico valutando, eventualmente, altre tecniche di imaging alternative e successivamente verificando l’idoneità e l’integrità del dispositivo impiantato. Una volta attestate, quindi, queste caratteristiche sulla base del libretto che accompagna ciascun dispositivo, il paziente, rispettando specifici parametri tecnici forniti dal fabbricante del device cardiaco, potrà eseguire la risonanza magnetica in totale sicurezza”.
“Il cardiologo – commenta il dott. Domenico Gianfrancesco Responsabile della UOS di Elettrofisiologia – nell’ambito della risonanza magnetica dei portatori di pacemaker o defibrillatori si occupa della fattibilità dell’esame. Tale fattibilità viene valutata da una parte attraverso l’identificazione del dispositivo e dall’altra parte attraverso la possibilità di programmare il dispositivo prima della risonanza e disattivare la stessa programmazione al termine dell’esame svolto dal radiologo”.
Da sottolineare la valutazione preventiva, già effettuata inizialmente all’atto della prenotazione al CUP, ove viene chiesto ai pazienti che prenotano esami RM se sono portatori di dispositivi cardiaci impiantabili attivi. In caso positivo il paziente viene inviato in Radiologia e Elettrofisiologia Cardiologica in sedute dedicate per le valutazioni di propria competenza.