Ad Andria fa discutere la decisione dell’Amministrazione comunale di organizzare la notte di Capodanno in un luogo al chiuso, peraltro ritenuto inadatto a tale manifestazione pubblica ma soprattutto inadeguato anche in relazione alla condizione sanitaria virale della Puglia.
Un pasticcio, così viene definito dalle L.A.C.A. – Libere Associazioni Civiche Andriesi, un sodalizio che raggruppa anche Associazioni regolarmente iscritte all’Albo Comunale delle Associazioni del comune di Andria che vogliono far sentire la loro voce e che dichiarano: “Quanto soldi pubblici costerà quello spettacolo al chiuso, nel Palazzetto? Sicuramente tanto.
Con quella spesa e con qualche sponsor tecnico la città di Andria avrebbe potuto rinnovare la tradizione del Capodanno in Piazza Catuma, coinvolgendo, in questo modo, il maggior numero di persone possibili, anche provenienti dalle altre città, mettendo in moto un’economia che invece verrà sottratta al territorio a vantaggio di quelle città vicine dove Capodanno, come è naturale che sia, verrà festeggiato in Piazza, tra il popolo, a cominciare dalla vicina città di Corato e soprattutto quella di Bari dove sono migliaia gli andriesi che portano economia spostandosi dalla città federiciana in assenza della festa in Piazza.
Un’ulteriore dimostrazione di quanto l’interesse privatistico organizzativo di alcuni, di pochi persino in possibile conflitto d’interesse, possa essere superiore invece all’interesse generale del Popolo. Quel Bene Comune di cui in tanti si sciacquano la bocca in campagna elettorale per poi rinchiudersi nelle loro cerchie ristrette di potere e quel popolo, osannato quando si cerca il consenso, non esiste più” – hanno concluso.
Nei giorni scorsi gli Attivisti dell’Associazione “Io Ci Sono!” di Andria avevano scritto al Prefetto ed al Questore chiedendo loro di intervenire per evitare che una festa popolare che in tutti gli altri comuni vicini e della Regione Puglia, che hanno usufruito della medesima fonte di finanziamento pubblico regionale per il Capodanno in Piazza, hanno deciso di svolgere nelle loro Piazze più belle, aperte a tutti senza alcuna forma di discriminazione o di prenotazione, potesse svolgersi addirittura nel fatiscente Palazzetto dello Sport di Andria che già di per sé “fa acqua da tutte le parti”, a volte nel vero senso della parola.
Proprio dall’Ufficio di Presidenza dell’Attivista Sociale Savino Montaruli, a pochi giorni dall’evento contestato, aggiungono: “Leggiamo sul sito istituzionale del comune di Andria che per accedere alla nottata di Capodanno al Palazzetto dello Sport servirebbe addirittura una prenotazione preventiva on-line.
Se è vero che ormai le decisioni di chi governa la città lasciano spazio alla più ampia ed inesauribile fantasia è altresì vero che non si può limitare al pubblico, ai cittadini, ai forestieri di usufruire liberamente di un evento pubblico pagato con i soldi pubblici della Regione Puglia e comunque con costi a carico dell’Ente comunale per i servizi accessori.
Anche in merito alla destinazione a discoteca della struttura che ospita circa quattromila persone anche questo ci lascia molto perplessi, specie perché se dagli spalti quei quattromila adolescenti e ragazzini dovessero riversarsi in “pista” non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere e quanto grandi sarebbero le responsabilità di coloro che devono tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico nel corso di quella lunghissima e delicatissima nottata al chiuso. Sul sito del comune si legge: “l’ingresso all’evento è gratuito (CI MANCHEREBBE!!!!) e per prenotarsi per la serata al Capodanno andriese occorre iscriversi al: https://forms.gle/xVDwaoKWdrU3CVkp6.
Un’ulteriore assurdità – proseguono da “Io Ci Sono!”- che rende il tutto ancor più paradossale al limite dell’incredibile. Alla luce di quanto sopra, considerato anche l’appello dell’Assessore regionale alla Salute Rocco Palese in merito alla situazione pandemica e virale che attanaglia il territorio, siamo a ribadire la necessità di un immediato intervento del Prefetto e del Questore della Provincia Barletta Andria Trani affinché si eviti lo spettacolo della notte di Capodanno in quel luogo che noi riteniamo essere inidoneo prevedendo che quei fondi pubblici vengano revocati se non utilizzati per il Capodanno in Piazza, all’aperto ed aperto a tutti, esattamente come faranno tutti gli altri comuni che utilizzeranno quei fondi regionali che sono soldi dei cittadini e non dei politici talvolta addirittura in conflitto d’interesse” – concludono dall’associazione andriese.